A prescindere dalle offerte last minute che in taluni periodi sono davvero allettanti, vediamo dove poter alloggiare in modo decoroso ma anche economico.
Va detto che le soluzioni da noi personalmente testate sono indicate per tutti i viaggiatori che non sono i classici vacanzieri da villaggio vacanze ma che risultano ideali a turisti che non hanno pretese formali o, peggio ancora che cerchino il lusso nella loro sistemazione. Detto questo, e per coloro che si sentono di poter affrontare meno comodità ma con un solido risparmio dei costi della vacanza, possiamo suggerire quanto segue.
Cuba è una meta particolare. Fino a verso la fine degli anni ’80, ossia entro quando per l’isola c’era un significativo e poderoso aiuto da parte dell’Unione Sovietica, il settore turistico era quasi totalmente appannaggio di tour operator che organizzavano viaggi e soggiorni dedicati a persone che si recavano sull’isola in una sorta di pellegrinaggio politico. Quindi, Cuba risultava essere una destinazione quasi chiusa al mondo, al di fuori di viaggi del partito e quelli di solidarietà che miravano solo a far conoscere l’isola più per la sua storia politica che non per le sue bellezze. Da quando l’URSS ha iniziato a chiudere con il suo passato ideologico, Cuba ha incominciato a soffrire di quelle entrate in valuta pregiata con le quali poteva affrontare i costi per acquistare prodotti dall’estero e, in quel tempo –chiamato ‘periodo especial’- molte cose essenziali sono venute a mancare. Il governo cubano allora, ha dovuto aprire al turismo con una serie di leggi atte a provocare interesse di investimenti sul settore da parte di holding straniere che hanno visto l’opportunità di costruire hotels e villaggi turistici dentro i quali indirizzare una offerta verso il mercato mondiale dei viaggi.
Fino a quel tempo, esistevano degli hotel che presentavano tutti i segni del tempo e dell’incuria ma che venivano tollerati da turisti ben disposti nei confronti della Revolucion.
L’apertura a mercati stranieri ha significato investimenti di società miste che hanno aumentato le strutture ricettive, offrendo qualità e comfort in esclusivi luoghi come Varadero, Cayo Largo, Holguin e altri ancora, fino a soddisfare l’enorme richiesta che la sconosciuta (a livello turistico) isola, aveva incominciato ad avere.
Tralasciando vari passaggi intermedi, la legge cubana ha consentito la possibilità ai cubani di aprire la propria casa, a turisti stranieri attraverso una nuova istituzione che si è chiamata ‘Casa Particular’. In buona sostanza si tratta di una casa abitata da cubani che può avere una o più stanze che la famiglia che la vive, può regolarmente affittare al turista in cambio del pagamento del soggiorno che è variabile a seconda della località, della qualità dei comfort presenti, della bellezza della struttura, del periodo e, infine, dell’abilità della contrattazione. I cubani prima di poter mettere sul mercato la loro casa, devono legalizzarla di fronte alle autorità pagando un forfait stabilito in base al numero degli ambienti che si vogliono affittare. Solo dopo essersi messi in regola, è possibile per la famiglia cubana, ospitare clienti e per il turista poterci vivere senza avere alcuna ripercussione da parte della polizia e degli organi di controllo.
Le case particular si dividono in due segmenti ben nitidi: in un caso, è un unico ambiente che viene vissuto anche dalla famiglia cubana che realmente ‘ospita’ uno o più inquilini concedendo loro una o più camere che solitamente sono equipaggiate di alcuni comfort come aria condizionata, radio, tv. L’ospite può approfittare della cucina della famiglia ospitante, pagando una somma pattuita in precedenza che copre quanto viene richiesto, come ad esempio il breakfast o i pasti principali.
L’altra possibilità è data dall’affittare un appartamento senza che la famiglia cubana abiti nello stesso, in modo da avere una totale privacy. Anche in questo caso, e senza alcun problema, si può chiedere alla famiglia cubana di preparare pasti e colazioni come pure di provvedere alle pulizie, ovviamente pagando quanto stabilito in precedenza.
I pregi sono molteplici: innanzi tutto il costo giornaliero che si basa sulla camera e non sul numero delle persone che la vivono; in secondo luogo il fatto di poter avere una intimità che in nessun hotel è possibile ottenere; oltre a queste due cose, c’è il fatto di vivere non un soggiorno pneumatico bensì uno più vicino alla realtà cubana e di assaporare atmosfere che in hotel non si trovano.
I difetti sono anch’essi presenti: da un servizio generale che non può essere paragonato a quello di una vera struttura alberghiera; la possibilità che si guasti qualcosa o che non funzioni bene, creando disagi piccoli o grandi a seconda la circostanza; il fatto della scarsa sicurezza che si ha lasciando i propri effetti personali incustoditi in una casa dove non viva nessuno.
Tuttavia, le case particular hanno rappresentato e rappresentano tuttora una grande valvola di sfogo di un turismo informale e non solo giovanile.
I prezzi, come detto prima, sono variabili e dipendono da molti elementi ma, orientativamente si possono trovare case da 15 euro fino a 35 euro a notte per la camera (non a persona) dove sempre è possibile contrattare l’entità. La prima colazione (che in effetti somiglia più ad un american breakfast che non ad una colazione continentale) si aggira sui 7 euro (a persona) e un pasto completo anche a base di aragosta, sui 10/15 euro con possibilità di avere degli sconti se riservati in una certa quantità. Il pagamento avviene direttamente al momento dell’arrivo e si può rifiutare la sistemazione laddove la casa non sia di gradimento.
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