Weekend a Imola

Imola, una città da scoprire e fuori dagli schemi

Imola

Imola è conosciuta ai più per l’autodromo e poco altro ma in realtà la città bolognese offre moltissime occasioni per trascorrere un weekend fuori dall’ordinario e soprattutto fuori dai più canonici e conosciuti itinerari turistici.

Il post che state leggendo serve proprio a questo: a raccontarvi, almeno in minima parte, ciò che questo territorio a cavallo tra Emilia e Romagna, è in grado di offrire, a suscitare in voi una sana curiosità da soddisfare in un weekend fuori porta economico e suggestivo.

Vi proponiamo quindi una visita al Santuario Madonna del Ghiandolino, tanto per cominciare: questo luogo di culto non si trova nel centro di Imola,  ma come ogni santuario che si rispetti prevede un piccolo sforzo per raggiungerlo, come nella tradizione dei pellegrini. E’ situato sulle colline fuori città: si trova infatti sui Tre Monti. Raggiungerlo è comunque molto semplice, proprio come è semplice la sua architettura interna la cui bellezza risiede nello stile essenziale e nella tradizione che vede questo luogo di culto una tappa quasi obbligatoria per le donne in gravidanza, che si recano proprio al Santuario per chiedere grazia alla Madonna per il futuro e la salute del nascituro.

A riprova di questa fede all’interno del santuario è conservato un vero e proprio diario nel quale potrete leggere le tante testimonianze delle mamme che hanno visitato il santuario.

Qui si respira senza dubbio un’atmosfera particolare ed un calore diverso da altri ambienti e una capatina di certo la merita.

Se non soffrite poi di vertigini, provate a fare salire la torre campanaria per godere di uno splendido panorama, scorci che nei giorni di sole sono spesso caratterizzati per i colori vividi della natura e della città: munitevi allora di macchina fotografica per portarvi a casa un pezzetto di questo spettacolo.

Da visitare c’è anche Palazzo Tozzoni, un’altra attrazione capace di sorprendervi e incantarvi. L’intera struttura, di proprietà comunale ospita il museo cittadino, ma al suo interno e nella sua corte si tengono spesso e volentieri presentazioni di libri, concerti e spettacoli.

Il patrimonio museale non è particolarmente ricco, quindi non aspettatevi troppo, ma gli affreschi delle stanze sono da mille e una notte e la visita è sempre accompagnata da una guida che vi racconterà tutte le vicende legate a questo storico palazzo di Imola.

Parlando di musei, non si può non visitare lo splendido e suggestivo Museo di San Domenico allestito nell’ex convento dedicato al santo omonimo e a San Nicolò. La struttura risale al 1200 e nonostante i numerosi ritocchi subiti nell’arco degli anni gli interventi non ne hanno snaturato le caratteristiche principali, anzi. Se visitate l’ex convento non perdete assolutamente la chiesa nella quale potrete ammirare uno splendido pezzo di Ludovico Carracci.

Il museo si divide in diverse sezioni, dalle collezioni d’arte della città allo spazio dedicato a Giuseppe Scarabelli, scienziato che donò alla città il “Gabinetto di Storia Naturale”: qui si trovano oltre 25 mila reperti archeologici, geologici e di scienza naturale. Per le visite, iniziative e particolari eventi fate riferimento al servizio dei Musei Civici di Imola .

Non si può di certo ignorare, poi, la Rocca Sforzesca di Imola, che con la sua imponenza, non passa di certo inosservata. E’ possibile visitarla e per facilitare i turisti è stato allestito un vero e proprio percorso. La location è molto ambita, tanto che al suo interno spesso si organizzano spettacoli e conferenze. La corte viene poi impiegata nella bella stagione per la rassegna estiva cinematografica della città. Passeggiando sopra le mura della fortificazione, si può osservare anche lo splendido parco delle Acque Minerali zona dove si trova anche il rinomato circuito automobilistico, di cui spenderemo due parole più avanti. Tornando alla Rocca, la visita vi impegnerà per un paio d’ore, ma ciò che troverete all’interno della struttura sforzesca  vi ripagherà ampiamente: armi antiche, ceramiche e scorci mozzafiato per un castello che non ha subito nel corso dei secoli alcun rimaneggiamento, conservando tutti i suoi dettagli originali che risalgono al 1256. Ultima nota, per non svelare tutti i segreti e gli aneddoti di questa splendido esempio di architettura militare,  si riferisce alla sua genesi e collocazione: il genio di Leonardo Da Vinci pensò e disegnò il complesso.

L’autodromo di Imola, il tempio della velocità che celebra il mito dell’automobilismo

Imola

La storia a Imola non è solo medioevale ma anche automobilistica e quindi una visita all’Autodromo internazionale Dino Enzo Ferrari è più che d’obbligo. Per poter scoprire la struttura è necessario informarsi sulle giornate di apertura al pubblico.

E’ il tempio dell’automobilismo italiano, purtroppo abbandonato dal 2006 dal campionato mondiale di Formula 1 che tuttavia in questo luogo ha scritto alcune delle pagine più belle ed intense di questo sport. A torto spesso viene ricordata solo come la pista dove hanno perso la vita Senna e  Ratzenberger. Prima della sua ristrutturazione e della riorganizzazione del tracciato, l’autodromo ha visto la nascita e lo sviluppo di un evento eccezionale come l’Heineken Jammin' Festival.

Annualmente in città si tiene il “Baccanale”, rassegna enogastronomica e culturale e in quei giorni Imola si trasforma in un enorme palcoscenico dove si susseguono spettacoli, animazioni ed eventi che si articolano solitamente per 16 giorni consecutivi. Chef, storici, gastronomi, ma anche artisti e musicisti vengono da tutto il mondo richiamati da questo evento che ogni  anno richiama un numero crescente di pubblico.

In un weekend si può pensare anche di uscire da Imola e fare tappa in altre località del territorio emiliano romagnolo e le proposte in tal senso non mancano. A 8 chilometri da Imola, infatti si trova Casalecchio di Castel Bolognese, piccola frazione che rientra nel territorio provinciale di Ravenna. Qui sorge il “Molino di Scodellino”, costruito all’inizio del ‘400 con mattoni a vista ed è l’ultimo dei mulini ancora esistenti realizzati nello stesso periodo sul torrente che, per la presenza di questo tipo di attività è stato ribattezzato proprio “torrente dei molini”.

Immersi nella campagna potrete respirare l’aria del passato e rilassarvi nella natura.

Sempre in zona potete visitare il Museo Civico di Castel Bolognese, che vanta un’ampia collezione di reperti risalenti all’epoca romana e moltissime opere di Guidi, conosciuto per la sua tecnica dello smalto su rame. Un’altra piccola curiosità è che Guidi era uno degli artisti preferiti da Gabriele D’annunzio che volle alcune sue opere proprio al Vittoriale.

Insomma, i motivi per trascorrere un weekend tra cultura, arte, sport, buona tavola e storia ci sono tutti. Allora non vi resta che salire in macchina o in treno e raggiungere Imola per godervi un po’ di sano relax in un’atmosfera che fonde insieme la tradizione romagnola con quella emiliana.

Ad ogni castello il suo spettro
Sono tante le leggende sui fantasmi che di tanto in tanto si manifestano all'interno delle mura dei castelli. Quella che riguarda il fantasma di Caterina nel Castello Sforza di Imola è una delle più celebri. Altre storie di spettri vedono come protagonisti il fantasma del cavaliere e del suo cavallo nel Castello di Moncalieri, il fantasma di Azzurrina nel Castello di Montebello a Torriana, i fantasmi di Soleste e Moroello nel Castello di Bardi, il fantasma di Matelda nel Castello di Poppi, il fantasma di Lucida Mansi nell'Orto Botanico di Lucca, lo spettro di una donna nel Castello di Villar Focchiardo, gli spettri di Federico Barbarossa e Obizzo Malaspina nel Castello di Oramala a Val di Nizza, lo spettro di Branca Doria nella Chiesa di San Matteo a Genova, il fantasma del Castello di Fosdinovo a Sarzana, il fantasma di Avalda nel Castello di Monselice, lo spettro della Regina Elena degli Angeli nel Castello di Lagopesole ad Avigliano, il fantasma di Rossania Fulgosio nel Castello di Gropparello, il fantasma di Antonio d'Arco nel Castello di Arco e lo spettro di Gioacchino Murat nel Castello Aragonese a Pizzo Calabro.

Arte del Vero. Aspetti della Figurazione in Romagna dal 1900 a oggi.

80 artisti, 180 opere, tra pittura, scultura, grafica e ceramica: da Domenico Baccarini a Mattia Moreni, da Angelo Biancini ad Alberto Sughi, fino ai contemporanei come Bertozzi & Casoni

Dal 7 novembre 2014 all’8 marzo 2015

Inaugurazione:
venerdì 7 novembre 2014
ore 17.00 al Centro Polivalente Gianni Isola
ore 18.30 al Museo San Domenico Imola

Sedi:
Fondazione Cassa di Risparmio di Imola-Centro Polivalente Gianni Isola
Museo San Domenico

La Fondazione Cassa di Risparmio di Imola con la mostra “arte dal VERO. Aspetti della figurazione in Romagna dal 1900 a oggi” realizza un grande allestimento sulle arti figurative in Romagna dal primo Novecento, in collaborazione con il Comune di Imola (www.mostrefondazioneimola.it).

80 artisti e 180 opere, tra pittura, scultura, grafica e ceramica mettono in rilievo figure e momenti di un lungo percorso che ha caratterizzato una Romagna artistica segnata da una singolare adesione al filone figurativo e verista. La cura della mostra è stata affidata a Franco Bertoni sotto la direzione di Andrea Emiliani.

Le opere, esposte in mostra, non secondo un criterio cronologico, ma proponendo invece occasioni di rapporto e di confronto tra modernità e contemporaneità, enucleano una sorta di racconto sulla condizione umana: tra documentarismo e finzione, tra vita quotidiana e teatralità, tra ordinario e meraviglioso, tra apparenze e segreti nascosti sotto la superficie.

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Cosa mangiare a Imola Per chi è alla ricerca di nuovi sapori

Zampone
Prodotto con un impasto di carni suine, avvolto dall'involucro formato dalla zampa di un maiale e dopo averlo lessato si gusta da solo o con lenticchie.
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Tagliatelle al ragù
Si deve fare rosolare nel burro la carne di vitello tritata, prosciutto, carota, sedano, cipolla, pomodori e facendo cuocere il sugo che condirà le tagliatelle preparate in casa.
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Tortellini in brodo
Piatto tipico emiliano e composti da sfoglia ripiena di carne, prosciutto, mortadella, uova, parmigiano e aromi e poi cotti nel brodo.
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Cappellacci
Piatto ferrarese a di base è la zucca. La loro forma ricorda, cappelletti e tortellini e vanno serviti o in brodo o burro e salvia.
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Piadina
Semplice impasto di farina, strutto e sale trasformato in un disco cotto su un piano di pietra e servito guarnito di prosciutto e squaquarone
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Prosciutto
Insaccato prodotto dalla coscia del maiale che viene conciata e stagionata in appositi depositi. Il più famoso per la sua dolcezza è quello di Parma.
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Anolini
Gli anolini parmensi sono un composto di mollica, parmigiano, uova e spezie. Generalmente si servono in brodo.
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Zuppa di anguille
Tipico piatto di Comacchio dove le anguille si preparano con cipolla, odori, pomodori, scorza di limone e aceto.
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