E’ la “Ghirlandina” il suo tratto distintivo, che con i suoi 86 metri d’altezza circa si erge e domina la città intera: un vero e proprio simbolo che dal 1997 è entrata a pieno titolo nel patrimonio dell’umanità certificato dall’Unesco. Unica pecca di questo monumento, sottoposto ad un restauro durato anni ed oggi tornato agli antichi splendori, sono i giorni e gli orari di visita: non sempre, infatti, si può salire fino in cima e gustare a pieno il panorama. La “ghirlandina” prende il suo nome dalla forma di corona delle sculture che ne sovrastano la parte terminale. Un emblema, quindi, che rappresenta in pieno i modenesi, orgogliosi e fieri del loro passato e della loro splendida città che si presta perfettamente ad una visita all’insegna della cultura e dell’arte. Alla torre civica si accompagna un'altra opera di straordinaria bellezza, il Palazzo Ducale, oggi sede dell’accademia militare di Modena, ma un tempo a pieno titolo reggia della corte Estense. E’ un estremo piacere poter godere di alcune significative sale (non tutto il palazzo è visitabile) egregiamente affrescate e decorate con stucchi, rifiniture in oro e lampadari in finissimo vetro di Murano: letteralmente una meraviglia per gli occhi.
Maestosità esprime anche l’architettura di piazza Grande, cuore pulsante della città dove si staglia, oltre alla Ghirlandina, anche il Palazzo Comunale e il Duomo cittadino, tre edifici perfettamente collocati nello spazio che donano equilibrio all’intera planimetria.
I modenesi fanno le cose in grande, lo si vede nelle architetture, nei palazzi, nell’urbanistica, nell’arte ma anche nella letteratura e solo questo popolo, grazie all’ingegno dello scrittore Alessandro Tassoni avrebbero potuto rendere grande anche una semplice “secchia” in legno.
Stando al racconto di Tassoni, nella sua narrazione comica ed eroica al tempo stesso pubblicata a Parigi nel 1622, i modenesi dopo aver respinto un’incursione di Bologna partirono al loro inseguimento sino ad arrivare alle porte della città dei nemici. Lì si fermarono a riposare e dissetarsi ad un pozzo dove portarono via come trofeo di guerra proprio la secchia di legno…
Non ci credete? Il bottino fa bella mostra di sé alla Ghirlandina.
Ecco perché i modenesi fanno sempre le cose in grande…
Modena è famosa anche per un’altissima qualità culinaria ed i prodotti tipici locali tra cui spicca l’aceto balsamico, “condimento” da utilizzare in tutte le pietanze, da quelle dolci a quelle salate e persino sulla frutta. La fama di questo prodotto è internazionale e le sue radici affondano in epoca romana, tuttavia la produzione documentata risale all’inizio del medioevo.
Il segreto sta nel territorio: il processo di trasformazione dei mosti che danno origine all’aceto balsamico infatti, sono possibili solo in una limitatissima zona in cui le condizioni ambientali risultano particolarmente rigide nel periodo invernale e calde in quello estivo.
Conosciuta come crescenta o cresentina, nel modenese oggi più spesso la si chiama tigella, ed è un altro prodotto tipico che non può non essere gustato se ci si trova in queste terre, dove è comunissimo l’uso domestico e la vendita delle tigelliere in alluminio (si trovano veramente ovunque).
Dalla passione per la buona tavola a quella della velocità: proprio a Modena, sorge il “Museo Casa Enzo Ferrari”, una struttura all’avanguardia in linea con la tecnologia e l’ingegneria di altissimo livello che da sempre contraddistingue la casa del cavallino. Non è necessario essere appassionati di corse per innamorarsi di questo luogo e farsi rapire dalla bellezza delle auto in esposizione, dai modelli, dalle foto e dai documentari regolarmente proiettati per raccontare la nascita del mito. Per i fanatici, inoltre c’è la possibilità di testare anche il simulatore di guida, così da provare l’ebbrezza di mettersi al volante di un gioiello della tecnica.
Parlando di mito tutto italiano e di Modena, non si può non far riferimento al Museo della Figurina; in fondo è proprio in queste terre che ha visto la luce la Panini, un’azienda che ha attraversato le diverse epoche dell’Italia e l’ha saputa raccontare in modo originale e creativo: dal calcio, alla scoperta degli animali, dalla scienza, alla pubblicità. A Palazzo Margherita rivive quindi la storia degli stickers, un’attività adatta agli appassionati ma anche ai bambini. In fondo la storie delle figurine è divertente ed educativa…
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