Parma è musica, cultura e buona tavola. Queste le tre parole chiave che stanno alla base di una visita ben organizzata. Tante le cose da osservare, moltissime quelle da ascoltare, infinite quelle da assaggiare; ma andiamo per ordine.
Da vedere assolutamente è il Teatro Farnese le cui origini risalgono al primo ventennio del 1600 fatto costruire da Ranuccio I° duca di Parma e Piacenza.
E’ stato eretto al primo piano del Palazzo della Pilotta. Il teatro venne inizialmente dedicato a Bellona, dea della guerra, in ricordo della destinazione d’uso precedente di quello spazio: era infatti una sala d’armi e sede di tornei. La struttura è stata realizzata completamente in legno e ricoperto di stucchi per simulare i marmi più pregiati. Nonostante la bellezza del luogo questo teatro fu sempre poco utilizzato a causa degli elevati costi per gli allestimenti degli spettacoli. È stato riportato agli antichi splendori tra il 1956 e il 1960 seguendo i disegni originali, dopo che un bombardamento lo distrusse completamente
Pochi passi e tante cose da gustare a pieno, come la Pilotta, che si trova tra Piazzale della Pace e il Lungoparma ed era il luogo in cui i soldati spagnoli giocavano originariamente alla “pelota basca”. Proprio da qui il palazzo prende il suo nome. L’insieme di edifici si sviluppa in tre splendidi cortili chiamati Pilotta, Guazzatoio e Racchetta.
Tornando poi ai teatri non si può non far riferimento al “Teatro Regio”, tempio verdiano per eccellenza: una struttura monumentale dal fascino indiscutibile e dallo stile neoclassico. Questo luogo simbolo della città è punto di riferimento a livello nazionale per la lirica e le opere musicali.
All’interno della sala principale si trovano quattro ordini di palco, il loggione e la platea. Spaziando con gli occhi non si può non notare l’enorme lampadario in bronzo forgiato dalle officine parigine.
La grazia eccellente di questo teatro si accompagna alla storica severità del pubblico parmense, particolarmente preparato e per questo considerato ormai a livello internazionale il “banco di prova” per le opere liriche e musicali. Da ultimo ma non meno importante, è possibile visitare, salvo prove o spettacoli, anche camerini, sartoria e sala della scenografia, dove quotidianamente operai e artigiani sono al lavoro per tenere in moto la macchina teatrale.
Visita obbligatoria alla cattedrale di Parma che sorge a fianco del battistero nel cuore della città, in piazza Duomo. L’ingresso alla chiesa è gratuito e di per sé questo è già un invito ad entrare, ma una volta varcata la soglia vi renderete conto di che meraviglie si celano dietro l’austera struttura romanica.
Cupola affrescata da Correggio, deposizione dell’Antelami sono già due elementi che certificano la bellezza di questo luogo. Ogni dettaglio è da osservare nei minimi particolari, dalla pietra lavorata, all’organo, dalla cripta, al coro finemente intarsiato, dagli affreschi alla scalinata che porta all’altare, insomma, uno spettacolo per gli occhi e per lo spirito.
Come non parlare poi del battistero, splendido edificio ottagonale in marmo con tre meravigliosi portali tutti da osservare con attenzione. Una visita vale ben di più dei 6 € chiesti per il biglietto di ingresso. Il battistero è un esempio mirabile di arte e architettura, considerato addirittura l’anello di congiunzione tra la composizione greca e quella gotica. Per capire la meraviglia dell’opera è necessario prendersi una pausa, sedersi ed alzare gli occhi al cielo e si rimarrà letteralmente incantati.
Dopo aver nutrito lo spirito ed aver passeggiato per le vie del centro è necessario nutrire anche il corpo: Parma è considerata all’unanimità una delle capitali della buona tavola. La sua tradizione enogastronomica è riconosciuta in tutto il mondo e si fonda su formaggi e burro ma non per questo risulta pesante o stucchevole. Ad un ottimo prosciutto, tanto per cominciare si può accompagnare la variante locale dello gnocco fritto, qui ribattezzato “torta fritta”.
La cucina parmense spazia da primi piatti ricchi ed intensi, buona parte a base di paste ripiene a secondi ricchi e corposi, come lo stracotto, il bollito misto e la trippa parmigiana. Per gli amanti della buona tavola Parma è senz’altro un punto di riferimento e la sua tradizione, specie nella cultura degli insaccati, ha fatto scuola e proseliti in tutta Italia e nel mondo. Oltre al famosissimo prosciutto non c’è da dimenticare il Culatello di Zibello, così come il salame felino, la spalla cotta e l’internazionale Parmigiano, noto fin dai tempi del boccaccesco Decamerone. Per concludere con un trionfo di gusto e sapori, da provare assolutamente è la Spognata di Busseto, una friabilissima pasta sfoglia riempita con marmellata di mele o pere, frutta candita e mandorle; non a caso questo dolce è stato riconosciuto come prodotto tipico dallo stesso Ministero delle Politiche Agricole italiano. Ad accompagnare un pasto eccezionale c’è una vasta proposta di vini, che va dal Lambrusco, al Fortana, leggero e frizzante, alla Malvasia di Maiatico, fino al Sauvignon.
Le piazze medioevali più belle d'Italia
Piazza del Duomo a Parma è una tra le più belle piazze medioevali d'Italia. Fanno parte di questa classifica anche Piazza IV Novembre a Perugia, Piazza del Duomo a Pistoia, Piazza della Cisterna e Piazza del Duomo a San Gimignano, Piazza del Campo a Siena, Piazza Duomo a Trento, Piazza delle Erbe e Piazza dei Signori a Verona, Piazzetta san Pellegrino a Viterbo, Piazza dei Priori a Volterra, Piazza Vecchia e Piazza del Duomo a Bergamo, Piazza Inferiore e Piazza Superiore di San Francesco ad Assisi, Piazza Grande ad Arezzo, Piazza Silvestri a Bevagna, Piazza Matteotti a Castell'Arquato, Piazza del Comune a Cremona, Piazza del Comune a Fabriano, Piazza della Signoria a Firenze, Piazza della Signoria a Gubbio, Piazza San Martino a Lucca, Piazza Sordello a Mantova, Piazza Garibaldi a Massa Marittima, Piazza della Frutta e Piazza delle Erbe a Padova, Piazza del Duomo a Pisa, Piazza del Duomo a Spoleto, Piazza del Popolo a Todi e la Piazza di Torcello.