Michel Eyquem de Montaigne, filosofo, scrittore e politico francese, nel 1581 attraversò diverse città d'Italia passando anche per Urbino da cui, come per altre luoghi, rimase profondamente affascinato. Di quel viaggio possiamo leggere il suo diario, e in quel diario giungiamo alla parte che riguarda questa bellissima città delle Marche, sicuramente sul podio delle mete turistiche di maggior attrazione della Regione:
“[…] sull'alto di una collina di media altezza, ma che si adagia da tutte le parti, secondo i pendii del luogo, di modo che non ha niente di uguale e dappertutto bisogna scendere e salire ... vedemmo il palazzo, assai famoso per la sua bellezza: è un’enorme massa, perché parte fin dai piedi del colle. Da lassù la vista si estende a mille altre montagne vicine ...”.
Urbino è una città rinascimentale di raro splendore, immersa nel cuore delle colline marchigiane, che ancora oggi conserva intatte le sue caratteristiche; dal 1998 il suo centro storico è diventato Patrimonio dell'Umanità Unesco, un programma che ha lo scopo di valorizzare e preservare siti di eccezionale importanza mondiale. Durante il Cinquecento, infatti, la città fu uno dei punti cardine per i movimenti culturali e artistici, attirando importanti personalità da tutta Italia e influenzando gli sviluppi culturali europei.
Descrivere Urbino, i suoi Palazzi, i suoi vicoli stretti e i rapidi saliscendi che la caratterizzano, le sue piazze e gli improvvisi punti da cui godere di un panorama eccezionale sulle verdi colline che la circondano non è cosa facile. Per capirla sino in fondo occorre immergersi, senza fretta, assaporandone ogni angolo, cogliendo il più piccolo particolare, respirando i suoi odori e percorrendo le sue vie e le sue strade con estrema calma: solo così la magia della città vi assalirà e vi accompagnerà in un viaggio magico, grazie al quale vi arricchirete irrimediabilmente.
I vostri occhi e la vostra mente scatteranno fotografie dentro e fuori luoghi eccezionali come la Casa natale di Raffaello, l'Oratorio di San Giovanni, il Duomo o la Chiesa di San Bernardino.
Ma sarà soprattutto il Palazzo Ducale, simbolo della città voluto dal Duca Federico da Montefeltro, Signore di Urbino, a colpirvi profondamente e a darvi l'impressione di essere stati catapultati in un passato che, in quel momento, vivrà ancora. Oggi sede della Galleria Nazionale delle Marche, è uno dei più interessanti esempi architettonici ed artistici del Rinascimento Italiano, che ognuno di noi ha il dovere di vedere almeno una volta nella vita.
Dal punto di vista gastronomico, così come l'intera Regione che la ospita, Urbino sa offrire molto; il pregiatissimo tartufo della vicina Acqualagna, per esempio, è presente in tutti i mesi dell'anno così come la Marchigiana, una razza bovina locale le cui bistecche non hanno nulla da invidiare a quelle della più conosciuta Fiorentina.
Particolare attenzione va necessariamente indirizzata anche verso la Casciotta, un pecorino di antiche origini particolarmente apprezzato anche da Michelangelo.
Urbino è una città bellissima che vale la pena vivere; Carlo Bo, rettore per cinquantaquattro anni della sua storica ed importante Università che oggi porta il suo nome, conclude così un suo intervento: “Non siete mai stati ad Urbino? Se continuerete a rispondere di no dovrete sentirvi in colpa, perché vi mancherà una dimensione della civiltà italiana. E questo lo si dice non soltanto per quello che è il suo patrimonio artistico ma anche per quella che è la fisionomia stessa della città, per la sua aria, per la straordinaria bellezza della sua terra. Urbino è un paesaggio incantato”.
Simone Lodovichetti
Le 10 opere più famose di Piero della Francesca
La Flagellazione, conservata nella Galleria Nazionale delle Marche ad Urbino, è, a nostro parere, una delle 10 opere più famose di Piero della Francesca. Completano questa speciale classifica il Ritratto di Sigismondo Pandolfo Malatesta, al Louvre di Parigi, il Battesimo di Cristo e la Natività, al National Gallery di Londra, le Storie della vera Croce, nella Chiesa di San Francesco, ad Arezzo, la Resurrezione di Cristo, al Museo Civico di Sansepolcro, Sigismondo Malatesta e San Sigismondo, al Tempio Malatestiano di Rimini, il Polittico di Sant’Antonio, nella Galleria Nazionale dell'Umbria di Perugia, i Ritratti di Federico da Montefeltro e Battista Sforza, agli Uffizi di Firenze, la Sacra conversazione, alla Pinacoteca di Brera a Milano e la Madonna del Parto nella Cappella del Cimitero di Monterchi.
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