Nella nobile Trieste ricca di atmosfere che ricordano il tempo quando la città era uno dei più attrattivi centri culturali della Mitteleuropa dove l’occidente si incontrava con l’oriente, sono presenti ancor oggi stimoli che rendono più che interessante il trascorrere dei giorni da dedicare alla sua visita. Approfittando dell’offerta posta in essere da selezionati affittacamere e da recenti e confortevoli bed & breakfast che rimangono in pieno centro, si ha la possibilità di girare la città partendo dal suo fulcro. Con la collaborazione del proprietario si potrebbero conoscere aneddoti interessanti di Trieste che non sono molto noti.
Molti non sanno che guardando la scogliera dove in cima si trovano i resti del castello di Duino, si può vedere una roccia dal colore biancastro che somiglia ad una donna con mantello. La storia dice che in quel maniero visse una dama sposa di un castellano crudele che una notte, gettò la moglie dalla scogliera e che lei, precipitando, urlò in modo così straziante che il cielo, ebbe pietà di lei e la trasformò in roccia. Da allora, ogni notte allo scoccare delle ore 24 la donna si separa dalla roccia per vagare all’interno dei ruderi del castello cercando la stanza dov’era la culla della sua bambina e che, all’alba ritorna sulla scogliera per tornare pietra. Il titolare del B&B potrebbe forse narrarvi la storia della Casa dell’Aceto che si trova in via San Lazzaro 15. E’ un edificio settecentesco che ha originato la leggenda che, a causa della mancanza di acqua per una improvvisa siccità il costruttore fu costretto, per mantenere i tempi promessi per la consegna, di comprare dell’aceto per formare la malta con la quale doveva terminare la casa. Non è però una leggenda ma una storica realtà che si evince dalla targa apposta all’interno che dice “Aedes anno MDCCLXXI ob aque inopiam aceto absoluta".
Lo street food è presente anche a Trieste. Noi lo abbiamo sperimentato in questi locali. In via Beccherie, da Genuino, i vegani possono soddisfare il loro appetito con il rotolo vegetariano, una specie di piadina arrotolata contenente solo verdure e ortaggi, mentre gli amanti del pesce possono scegliere il buonissimo baccalà mantecato che troveranno da Salumare in via di Cavana.
A chi piace la carne, è da assaggiare la pljeskavica che viene preparata da Street Food Trieste a piazza Duca degli Abruzzi oppure andando da Rustiko in via Madonnina per degustare il cevapcici in panino. Ultimo suggerimento è quello dedicato al Buffet da Pepi dal 1897 in via della Cassa di Risparmio, dove chiedere i famosi bolliti con crauti, eredità del passato austroungarico della città.
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