Provate ad immergervi nelle acque di Lipari e Vulcano o dinnanzi alla spiaggia di Punta Secca, il piccolo borgo marinaro famoso per essere la location della fiction ‘il commissario Montalbano’, o anche a una di quelle prospicienti a Calamosche, la piccola caletta sabbiosa cinta da due promontori montuosi e circondata da dune.
Qui in Sicilia il mare è davvero unico: Capo Passero dalle profonde acque blu; San Vito lo Capo e Scopello inseriti nella riserva naturale de Lo zingaro dalla bianchissima sabbia fine che incornicia un mare tempestato di emergenti e pittoreschi scogli; Terrasini caratterizzata da rosse rocce venate di bianco, Marina di Ragusa, Capo d’Orlando con i suoi otto chilometri di spiaggia dove poter ammirare durante i tramonti, il disco rosso fuoco del sole che si perde dentro al mare…
L’isola è sempre stata un porto di mare in mezzo al Mediterraneo, crocevia di scorribande che si sono susseguite in questa terra che ha visto fenici, greci, romani, saraceni, normanni e borboni, prendere e perdere il potere di questa terra così incantatrice.
Paradossalmente, si deve al grande sisma che colpì la Sicilia alla fine del XVII secolo e che distrusse città, paesi e villaggi, l’evoluzione dello stile barocco in questa terra. Tutto è da connettere alla politica che dominava la Sicilia che, nonostante fosse sotto il dominio Spagnolo, in realtà era comandata dall’aristocrazia siciliana che era formata da principi, duchi, marchesi, conti, visconti e baroni appartenenti a oltre duecento casati nobiliari autoctoni. Questi, si rifacevano ancora su un sistema feudale che poteva assicurare una manodopera che stava alle loro dipendenze e con la quale si iniziò la ricostruzione che, mentre per la gente era rappresentata da povere casupole, per l’aristocrazia si manifestò in Palazzi e Ville che rappresentavano degli status symbol.
Lo stile barocco non si evidenzia per essere solamente uno stile tuttavia comune in Europa di quell’epoca, ma assume una vera e propria personalizzazione in Sicilia che fu caratterizzata da un ridondante decorativismo scenografico e cromatico tanto che le facciate delle Chiese somigliavano più a torte nuziali che non a luoghi di culto e nell’interno trionfò una miscela di marmi intarsiati di molti colori che li rendevano esuberanti ed originali.
Noto, definita la perfetta città barocca è l’esempio più chiassoso di questo stile architettonico che tratteggia tutta la Sicilia rendendola unica.
Isola significa mare e questo è sinonimo di pesca.
In Sicilia, soprattutto nei mari di Trapani, esistono ancora le ultime tonnare che, in primavera compiono l’antico rito della mattanza, ossia la pesca del tonno rosso secondo metodi che abbracciano tradizioni tramandate per generazioni e che formano un sincretismo dove magia, religione e leggenda sono componenti essenziali di un lavoro che comporta sacrificio e fatica.
Nel tratto di costa da Alcamo a Mazara del Vallo dei dodici impianti che si dedicavano alla pesca, la maggioranza ha chiuso i battenti e al giorno d’oggi si possono solo ritrovare elementi che appartengono ad una recente archeologia industriale ma laddove ancora in essere, sfruttano la tecnica della tonnara, ossia un sistema di reti fisse che vengono calate lungo le strade che i tonni percorrono da primavera fino alla fine dell’estate. Una rete posta verticalmente rispetto alla costa, chiamata ‘pedale’ proibisce il cammino ai pesci che così vengono indirizzati al largo dove li attende la tonnara dove le reti sono posizionate in modo da rendere passaggio obbligato il loro procedere fino a giungere all’ultima rete detta ‘della morte’. Qui una volta giunti i tonni, vengono agganciati da lunghi uncini che li issano a bordo a forza di braccia mentre i pescatori intonano canti antichissimi guidati dalla regia del ‘rais’ il pescatore più esperto che esegue i comandi tramandati oralmente di generazione in generazione.
Dalla gastronomia araba la terra di Sicilia ha tratto ispirazione per dei dolci che hanno guadagnato fama mondiale come la cassata siciliana oppure i cannoli.
Qui l’uso della pasta di mandorle, del miele, del celebre pistacchio di Bronte, della ricotta appena preparata e della frutta candita ha saputo regalare e non solo ai golosi, sapori unici ed inimitabili. In Sicilia si può apprezzare il gelato dentro la brioche che offre al palato un interessante contrasto con il freddo del contenuto e la fragranza del contenitore che miscelano aromi e sensazioni più che uniche.
I dolci in Sicilia rappresentano il fiore all’occhiello di una gastronomia ma anche il rito che si consuma nei giorni di festa quando le famiglie si recano in pasticceria per acquistare cannoli e cassate da consumare a fine pasto come una celebrazione alla quale non si può proprio sfuggire.