Raffaello è il pittore più completo e amato del Rinascimento. Da giovanissimo rivela uno straordinario talento e il suo stile inconfondibile, basato su armonia, equilibrio e naturalezza si sviluppa in tutta la sua carriera in un continuo autosuperamento, fino alla morte precoce avvenuta a soli trentasette anni di età.
1. Sposalizio della Vergine (1504) Milano, Pinacoteca di Brera
Il dipinto della Pinacoteca di Brera rappresenta l'opera conclusiva dell'apprendistato di Raffaello presso il Perugino. Le figure sono rappresentate con inedito naturalismo, atteggiate con grande spontaneità, immerse nell'atmosfera primaverile di un vasto spazio circolare.
2. Il sogno del cavaliere. (1504) Londra, National Gallery
Il sogno del cavaliere , dipinto da Raffaello giovanissimo, rivela la visione ancora fanciullesca del pittore e la sua vicinanza al maestro Perugino. Ma si può notare il riferimento alla cultura classica l'equilibrio ritmico con cui è composto il quadro. Particolarmente affascinante l'atmosfera onirica e un po' fiabesca con la quale è interpretata la scena.
3. Loggia di Psiche (1517), Roma, Farnesina.
La decorazione di Raffaello nella loggia al pianterreno della Villa Farnesina a Roma simula un pergolato aperto in cui si svolgono le storie mitologiche di Amore e Psiche. Il pittore rievoca nella residenza signorile cinquecentesca uno stile di vita riferito all'antichità, con un perfetto accordo tra lo spazio privato interno e spazio esterno del giardino.
4. Sacra Famiglia Canigiani. (1507) Monaco di Baviera, Alte Pinakothek
La Sacra Famiglia di Monaco è una delle opere appartenenti al periodo fiorentino di Raffaello. Alla composizione piramidale, simbolica allusione di unità tra la terra e il cielo, Raffaello associa lo spontaneo atteggiarsi dei personaggi, e le espressioni intense che rivelano una particolare sensibilità verso le dinamiche affettive che rappresentano l'unione familiare.
5. La Bella Giardiniera. (1507) Parigi, Louvre
Tra le Madonne realizzate dal pittore urbinate durante la sua permanenza a Firenze, la Bella giardiniera, rappresenta una versione più monumentale del gruppo di personaggi. La Madonna, Gesù bambino e San Giovannino formano un compatto gruppo piramidale, ripreso con un punto di vista dal basso. Perfetto l'equilibrio tra personaggi in primo piano e paesaggio nel quale si inserisce il dolcissimo gioco di sguardi.
6. Madonna Sistina. (1512-13) Dresda, Gëmaldegalerie
Commissionata come stendardo dai monaci di San Sisto a Piacenza, appartiene alla maturità artistica di Raffaello e rappresenta una delle sue opere più raffinate. La Madonna con il Bambino in braccio appare in un globo luminoso mentre accenna un passo avanti, sostenuta dalle nuvole. Le linee diagonali della composizione sottolineano lo slancio e la leggerezza della figura. Il volto di san Sisto è un ritratto del papa Giulio II.
7. La muta. (1507) Urbino, Galleria Nazionale delle Marche
La signora del ritratto, effigiata nella sua semplice e raffinata eleganza, rappresenta ancora un mistero di identificazione, sulla quale gli studiosi hanno avanzato diverse ipotesi. Oltre a rispecchiare in modo emblematico l'elite della società rinascimentale, offre un intensa indagine psicologica e un realismo inedito rispetto alla tradizionale idealizzazione dei ritratti femminili.
8. Madonna del Belvedere. (1506). Vienna, Kunsthistorisches Museum
Eseguita per il fiorentino Taddeo Taddei, l'opera venne acquisita dalla collezione imperiale di Vienna nel Settecento e rimase esposta nel Palazzo del Belvedere. E' uno dei capolavori del periodo fiorentino di Raffaello, in cui la sintesi di umiltà e maestà della Madonna si integra con il paesaggio secondo un principio di armonia universale.
9. La velata . (1516) Firenze, Palazzo Pitti.
La Velata del Pitti è uno dei più belli tra i ritratti femminili eseguiti da Raffaello. L'opera appartiene alla fase matura dell'artista. L'identificazione dell’effigiata rimane ancora misteriosa , ma il dipinto è legato alla tradizione che si tratti della Fornarina, la donna amata dal pittore. Altissima è la qualità pittorica nella resa tattile dei tessuti e dell'incarnato, grazie al sapiente accostamento dei colori e all'uso della luce.
10. Santa Cecilia. (1514) Bologna, Pinacoteca Nazionale
La pala della Santa Cecilia , destinata alla chiesa di San Giovanni in Monte Uliveto a Bologna, è uno dei dipinti eseguiti da Raffaello nell'ultima fase della sua vita. Nell'opera predomina la forza del colore che plasma le figure e lo spazio con sorprendente intensità. Notevole la natura morta con strumenti musicali in primo piano.
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