Weekend a Carpi

Carpi, una città dal cuore grande come la sua piazza

Carpi

Per una “gita fuori porta” Carpi è una di quelle piccole ma popolose cittadine che meritano di essere scoperte. La storia di questa località si perde nella preistoria e fu proprio la civiltà villanoviana a insediarvisi per prima. Nel periodo medievale fu trasformato in borgo prima e roccaforte poi e con la rivoluzione industriale, la cittadina ha cambiato profondamente volto. Lo sviluppo dell’industria della maglieria ha segnato la fortuna e lo sviluppo di questo centro che risulta secondo per importanza e grandezza nella provincia di Modena.

Tuttavia la seconda guerra mondiale ha sfregiato indelebilmente questo territorio con la costruzione a Fossoli, piccola frazione a soli 7 km da Carpi, del “campo di transito”, un luogo in cui i prigionieri venivano raccolti per essere poi deportati nei lager. La struttura al momento non è visitabile se non in rare eccezioni e le sue condizioni sono notevolmente peggiorate in seguito al sisma del 2012 che ha messo in ginocchio un’estesa area dell’Emilia.

All’onta di ospitare un luogo così cupo e macabro si affianca però l’orgoglio e la fierezza di aver dato sostegno a cittadini e prigionieri nel corso del secondo conflitto mondiale.

Carpi è stata insignita della decorazione al valore militare per la Guerra di Liberazione, della Medaglia d’Argento al Valore Militare e di quella d’oro al Valore Civile.

L’architettura è un fiore all’occhiello di Carpi i cui segni permanenti sono visibili fin dal Rinascimento a partire dalla sua splendida agorà. La Piazza dei Martiri, infatti è caratterizzata da un lungo porticato, con ben 53 colonne, che ne delimita un lato intero ed è annoverata tra le piazze più grandi d’Italia. Sempre sulla piazza si affaccia il Palazzo del Pio, insieme di edifici di epoche e stili diversi che spaziano dal medioevo al Seicento.

Tante sono le leggende e le curiosità legate a questo luogo e forse la più famosa riguarda la torre dell’Uccellino: pare che nei secoli sia stata residenza di una bellissima dama. La sua avvenenza era tale che un giorno il marito, accecato dalla gelosia, l’abbia gettata dalla finestra più alta della torre. Da allora si dice che il fantasma della “dama bianca” si aggiri ancora tra le mura di quel palazzo mostrandosi ai discendenti della famiglia dei Pio annunciando sventure.

Una giornata dai ritmi lenti, dallo shopping di qualità e con un tocco di natura selvaggia

Carpi

“E' speranza di ogni uomo che queste immagini siano percepite come un orrendo ma solitario frutto della tirannide e dell'odio”: questo diceva Primo Levi riferendosi a Carpi, alle vicende di Fossoli e al “Museo Monumento al Deportato” che è stato inaugurato nel 1973, recuperando gli spazi del piano terra del Palazzo dei Pio. Ci sono tredici sale, ricche di materiale documentale, tra foto, stele  e graffiti, ma tra queste spicca l’elenco dei circa 15 mila cittadini italiani che sono passati per Fossoli e deportati nei lager. L’emozione visitando questa struttura è fortissima e l’imponenza del palazzo stesso ne accentua la carica emotiva.

Il conglomerato del Palazzo dei Pio è grandioso ed è assolutamente da visitare, così  come sono da ammirare le sale affrescate ed il cortile rinascimentale con le sue colonne e marmi lucenti che offrono giochi di luci ed ombre indescrivibili.

Tornando poi alla piazza e al suo meraviglioso porticato, si può passeggiare in tutta tranquillità, guardando le vetrine dei tanti negozi che vi si affacciano: si potrebbe addirittura passare una giornata intera a fare shopping. Il periodo migliore per visitare questi luoghi è l’estate, specie nelle ore serali, oppure in prossimità delle festività natalizie, quando le luminarie rendono questa atmosfera medioevale magica e ancor più affascinante.

Una visita, quasi d’obbligo è quella da fare alla Pieve, detta “La Sagra”: la sua fondazione, avvolta tra mistero e leggenda è riconducibile al re longobardo Astolfo. Per lungo tempo è stato il cuore pulsante della città e nonostante un rifacimento della facciata di età rinascimentale conserva i tratti fieri e rigorosi dell’architettura romanica.

Per concludere nel migliore dei modi una giornata a Carpi ci si può immergere nella natura, nell’oasi che è stata realizzata nei pressi di Fossoli: il luogo è splendido e l’esperienza che si fa della natura è immediata e profonda. Caldamente consigliato per le famiglie, il percorso permette di vedere un’infinità di esemplari di animali, volatili e piante. Da non perdere, infine, gli alveari delle api, nidi di serpenti e le mute dei rettili.

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Cosa mangiare a Carpi Per chi è alla ricerca di nuovi sapori

Tortellini in brodo
Piatto tipico emiliano e composti da sfoglia ripiena di carne, prosciutto, mortadella, uova, parmigiano e aromi e poi cotti nel brodo.
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Squacquerone
E’ un formaggio fresco e cremoso di colore bianco caratteristico Romagnolo, oggi diffuso non solo in Emilia Romagna . Si usa metterlo sulle piadine.
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Cappellacci
Piatto ferrarese a di base è la zucca. La loro forma ricorda, cappelletti e tortellini e vanno serviti o in brodo o burro e salvia.
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Piadina
Semplice impasto di farina, strutto e sale trasformato in un disco cotto su un piano di pietra e servito guarnito di prosciutto e squaquarone
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Lasagne alla bolognese
Famoso in tutto il mondo. Preparato con sfoglia all’uovo rettangolari poste in una pirofila alternando strati di ragù, besciamella e Parmigiano Reggiano grattugiato e cotte al forno.
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Zuppa di anguille
Tipico piatto di Comacchio dove le anguille si preparano con cipolla, odori, pomodori, scorza di limone e aceto.
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Zampone
Prodotto con un impasto di carni suine, avvolto dall'involucro formato dalla zampa di un maiale e dopo averlo lessato si gusta da solo o con lenticchie.
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Anolini
Gli anolini parmensi sono un composto di mollica, parmigiano, uova e spezie. Generalmente si servono in brodo.
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