La leggenda narra che un giorno il diavolo sfidò la Madonna proponendole una gara: chi fosse arrivato per prima sulla cima di Castelmonte, avrebbe vinto la città di Cividale. La Vergine accettò e partirono tutti e due volando dal Ponte del Diavolo di Cividale e si narra che la Madonna volò rapida in cielo appoggiandosi solo a metà percorso posando il piede su un sasso che ancora conserva la sua impronta. Il diavolo salì velocemente ma trovò la Madonna che era arrivata prima di lui e, sconfitto, si sprofondò nell’inferno aprendo la voragine chiamata ‘Bùse del Diàul’ che si può vedere sul vicino monte Spich.
Sorge sulla cima di Castelmonte a 618 metri d’altezza, il Santuario mariano che si trova a 9 chilometri da Cividale del Friuli. La sua fondazione è remota e forse risalente ai secoli V-VII tuttavia sotto il Patriarcato d’Aquileia e forse fu riparo di soldati romani dalle scorribande dei barbari che qui hanno lasciato tracce della loro devozione di un culto mariano. Si pensa anche che già nel primo medioevo questo luogo fosse un centro di preghiera e la chiesa di Santa Maria del Monte era a quei tempi una delle più importanti della zona. Castelmonte e quindi luogo sacro dedicato a Maria e nel 1253 il santuario era già stato fortificato a protezione dei pellegrini. Gli storici fanno risalire al 1479 con la ricorrenza del grande perdono, l’avvenuta benedizione della statua in pietra della ‘Madonna viva’ venerata tuttora a Castelmonte.
I pellegrini salgono a Castelmonte per vivere un intenso itinerario spirituale capace di edificare vita nuova che permetta di ritrovare il senso della propria esistenza. Per questa ragione, la strada che conduce al Santuario è scandita dai capitelli del Rosario e guidata dai misteri della vita di Cristo.
Una visita implica conoscere il colle della Croce, che accoglie i visitatori al loro arrivo, per poi entrare nel borgo di Castelmonte attraverso una delle due porte. Una volta entrati nel borgo, una piccola via conduce ad una piazzetta al cui centro vi è un pozzo del 1645 che, fino al 1954 epoca in cui fu costruito il primo acquedotto, era l’unica fonte idrica di Castelmonte. Prima di entrare nella chiesa c’è una piazzola dominata da un grande ippocastano e seguendo la scalinata che scende, si giunge ad un piccolo cimitero dove riposano importanti figure di frati Cappuccini.
La facciata della chiesa venne rifatta nel 1930 mentre il campanile, del 1475, fu implementato ben tre volte.
Entrando, troviamo l’altare maggiore del 1684 e nella volta del presbiterio è dipinta la Vergine Maria, affrescata nel 1870 da Lorenzo Bianchini. Gli altari laterali sono sempre del XVII secolo. Da vedere gli ex voto e la cripta, che è la parte più antica di tutta la costruzione.
Aldo Galvagno
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