Perché visitare Cento? Ad una sola domanda ci sono moltissime risposte che si possono dare. Raccontarvi di questa piccola cittadina del ferrarese da 35 mila anime è più complesso di quanto si possa credere. Basti pensare che solo per raccontare delle iniziative che vengono promosse con cadenza annuale servirebbe un post interamente dedicato.
Proviamo così a ripercorrerli uno dopo l’altro cercando di darvi una panoramica generale delle proposte di Cento. Nel periodo dell’Epifania, tanto per cominciare, si tiene il tradizionale “rogo delle befane”, evento che si ripete anche nelle frazioni della città. Monumentali befane vengono date alle fiamme davanti ai bimbi in festa. Il 3 febbraio si tiene poi la festa del santo patrono, San Biagio e alle celebrazioni religiose si affianca la fiera dei prodotti gastronomici ed artigianali. In primavera prende il via la stagione concertistica internazionale mentre in maggio si tiene la settimana della cultura, nel corso della quale vengono organizzate visite guidate ai palazzi storici solitamente chiusi e si tengono dibattiti, conferenze, presentazioni di libri e vengono proposti veri e propri itinerari a tema.
Tra maggio e giugno si tiene il Palio di Cento, rievocazione storica che riporta alla modernità una pagina del passato fusa tra mito e leggenda, ossia la strenua difesa della cittadina contro le truppe viscontee. In occasione del palio le strade tornano al medioevo: artigiani, artisti di strada, cavalieri, danzatori e cortei prendono d’assedio il centro della cittadina.
Nel mese di settembre si tiene la storica fiera che da 400 anni viene allestita in coincidenza delle festività mariane dell’8 settembre. L’evento, che dura ben 5 giorni, accoglie prodotti tipici locali, sia enogastronomici che artigianali ed artistici. Il tutto si conclude, nell’ultima giornata di festeggiamenti con un emozionante spettacolo pirotecnico.
La seconda domenica di ottobre i più bravi sbandieratori italiani si sfidano a Cento nel campionato italiano di coreografia.
Per informazioni aggiuntive ed il calendario aggiornato di tutti gli appuntamenti che si tengono in città potete fare riferimento al sito dell’amministrazione comunale
Saltato a piè pari, ma solo per dare maggiore enfasi all’evento, è il Carnevale Europeo di Cento che si articola in ben 5 domeniche tra gennaio e marzo. Oltre 20 anni di successi. Il carnevale si è trasformato da festa popolare a fenomeno di costume conosciuto in tutto il vecchio continente. Non si può non rimanere stupiti dai carri allegorici in cartapesta alti fino a 20 metri e dai gruppi comico folklorisitci e degli artisti di strada che donano un’atmosfera di allegria e divertimento a tutti partecipanti. Dal 1993 il carnevale di Cento è gemellato, poi, con quello di Rio de Janeiro. Sei gruppi cittadini di contendono ogni anno il premio in palio per il miglior carro e corteo. Nell’arco di tutto il periodo del carnevale, inoltre, si tengono itinerari artistici, degustazioni, laboratori, spettacoli, concerti e mostre.
Possono bastare come motivi per trascorrere almeno un weekend a Cento?
Se così non fosse ricordate che al ricco calendario di eventi si affianca poi un patrimonio architettonico e storico splendido. Di certo un altro buon motivo per visitare la città ferrarese.
Potremmo proporvi uno ad uno i palazzi, i monumenti e gli scorci migliori della città, rischiando però di lasciarci andare ad un elenco interminabile di descrizioni, un po’ annoiandovi e un po’ nella consapevolezza di non rendere giustizia a quanto invece potrete scorpire con i vostri occhi.
Per questo vi facciamo solo un esempio di itinerario “tipo” da suddividere in un paio di giorni, giusto giusto per un weekend diverso dal solito. Ricordate, comunque che per costruire un percorso adatto alle vostre esigenze potete sempre rivolgervi all’ufficio Informaturismo di Cento che si trova nella splendida Casa Pannini.
Punto di partenza del piccolo tour che vi proponiamo è la Rocca di Cento, struttura costruita alla fine del ‘300 per volontà del Vescovo di Bologna che ha visto nel corso dei secoli numerosi interventi di ammodernamento necessari per rispondere alle diverse esigenze delle epoche che la struttura ha attraversato. Da presidio del potere papale è divenuta poi fortificazione chiave per i centesi che qui respinsero l’attacco delle truppe viscontee. Si è trasformata poi in una prigione e la leggenda narra inoltre che in questo luogo si sia consumato un grave atto di sacrilegio che causò il sanguinamento di un’immagine della Madonna, rappresentazione che è stata poi trasferita al santuario della Beata Vergine della Rocca.
Dalla via centrale di Cento si percorre Corso Guercino, che attraversa l’omonima piazza, e proprio qui troviamo una serie di importantissimi esempi di architettura, dalla chiesa di San Filippo, a Palazzo della Partecipanza Agraria, così come il Palazzo Comunale e quello del Governatore. Sempre su questa strada si trova anche il santuario della Beata Vergine, edificato all’inizio del 1600 e ricostruito nel corso del 1800 e che al suo interno conserva un pezzo di affresco staccato proprio dalla Rocca. Dal naso della Vergine qui conservato, cola un rivolo di sangue e come abbiamo accennato poc’anzi si tratterebbe della conseguenza di un atto sacrilego consumatosi proprio all’interno della Rocca dove originariamente era collocata l’opera.
Procedendo sulla strada si incontra poi il Teatro Comunale costruito nell’800, altro luogo che val bene una visita, per poi arrivare a Piazza Guercino, cuore della città che si caratterizza per la presenza di uno stupendo porticato e della statua dedicata al pittore. Qui si trovano i due palazzi del potere di Cento, il municipio e il palazzo del Governatore. Il primo edificio è stato costruito nel primo decennio del ‘600 ma la balconata ed il portico furono aggiunti in un periodo posteriore. Se possibile visitate la sala consiliare all’interno della quale si trovano scranni lignei di fattura eccezionale. Il palazzo del Governatore, invece è antecedente e risale all’inizio del 1502, costruito per volontà degli Estensi ed oggi ospita la Galleria di Arte Moderna. Edificato in occasione del matrimonio tra Alfonso d’Este I e Lucrezia Borgia quest’ultima come dono di nozze regalò al consorte il territorio pievecentese in precedenza proprietà del papato, ossia del padre Alessandro VI.
Isolato, seppur centrale, si trova anche il ghetto ebraico costituito nel 1636 per controllare l’attività della comunità ebraica. Oggi questo luogo conserva ancora i piccoli negozietti ed i balconcini dell’epoca, mentre tutti gli oggetti di culto e gli arredi sacri sono stati trasferiti alla sinagoga di Ferrara.
Si cammina ancora e l’itinerario, vi condurrà alla chiesa di San Lorenzo e Casa Pannini. All’interno di questa ricca dimora centese il Guercino ha realizzato tra il 1615 e il 1617 splendidi affreschi, una parte dei quali esposti nella pinacoteca civica. Ancora qualche passo in avanti e si raggiunge la Basilica di San Biagio che tutt’oggi è la chiesa principale di Cento. Qui si trova il ritratto di San Carlo Borromeo in preghiera, altra celebre opera del Guercino, ma non è tutto. Alla base del campanile, di epoca posteriore, si trova una citazione di Goethe. Lo scrittore infatti, nel suo “Viaggio in Italia” raccontò anche un pezzetto di questa città, chiamandola proprio “terra del Guercino”. Visto il patrimonio culturale e artistico che conserva dovete assolutamente fare una capatina alla Pinacoteca Civica prima di osservare Palazzo Scarselli Tassinari, sede dell’attuale biblioteca comunale, e la Chiesa del Rosario, luogo di culto scelta dal Guercino stesso per ospitare la cappella di famiglia.
Ci si allontana infine dal centro storico per visitare l’Oratorio della Crocetta sorto nel XIV secolo su un punto in cui due strade solitamente percorse dai pellegrini si intersecavano.
Tappa alla Chiesa di San Giorgio, costruita nel ‘300 a Corporeno e ricostruita quasi completamente nel 1700. Qui si trova, sull’altare maggiore una tela di Matteo Loves intitolata “San Giorgio che uccide il drago” ma all’interno della chiesa si può vedere un’altra opera, quella di un giovane Guercino che la intitolò “I misteri del Rosario e angeli”.
Il piccolo tour si conclude con la visita alla chiesa di San Sebastiano, a Renazzo dove si trovano splendide opere giovanili del Guercino come il “Miracolo di San Carlo Borromeo” o “La Madonna in trono con i santi Francesco, Antonio Abate e Bovo”.
Questo un piccolo scorcio di una città che vi appassionerà grazie alle sue bellezze, ai suoi divertimenti ma anche alla sua buona tavola.
Tags: Weekend fuori porta Weekend in castello