Weekend a Cesena

Cesena, la città dei tre Papi e delle mille meraviglie

Cesena
Foto di ZioWoody

Biblioteca Malatestiana, Teatro Alessandro Bonci, Abbazia di Santa Maria del Monte: queste sono le tre cose che assolutamente non dovete perdere se avete intenzione di passare un weekend a Cesena.

Cesena è una delle più importanti mete legate all'arte presenti nella Romagna; i segni lasciati dalla Signoria dei Malatesta sono evidenti e di grande richiamo per i turisti di tutta Europa che scelgono la Riviera per trascorrere un periodo di vacanza in una terra che ha fatto dell'ospitalità un biglietto da visita inimitabile: la Romagna è un vero e proprio certificato di qualità in tutto il mondo.

Tanto per sottolineare la rilevanza dei beni artistici e culturali di Cesena è da segnalare che proprio la Biblioteca Malatestiana è stata riconosciuta dall'UNESCO come patrimonio preziosissimo e per questo è stato inserito nel registro della memoria del mondo. L'edificio è stato recentemente restaurato ed è possibile visitarlo usufruendo di un servizio di guida messo a disposizione dall'organizzazione della biblioteca. L’itinerario comprende la visita alla sezione quattrocentesca, a quella privata di Papa Pio settimo, ai coralli della cattedrale e ai libri antichi, manoscritti e volumi e stampa. La visita dura mediamente mezz'ora e non sono ammesse le comitive numerose.

Assolutamente da vedere, poi, anche la Rocca Malatestiana edificata sulla sommità del colle Garampi, fortezza originariamente nata per la difesa della città che oggi ospita il Museo Storico dell'Agricoltura. La Rocca è visitabile quasi interamente e potete così godere della passeggiata panoramica sugli spalti così come dei camminamenti interni; potrete vedere la corte interna, il maschio e la torre “femmina” ma anche le antiche prigioni ed il più recente, ma comunque suggestivo, rifugio anti aereo.

Svetta sopra Cesena come a proteggerla dall'anno 1000 l'abbazia dedicata a Santa Maria del Monte sorta nel 1177 per volere dell'imperatore Federico Barbarossa, giunto in queste terre mentre si stava recando a Venezia per firmare lo storico trattato di pace dopo la disfatta di Legnano.

Nel 1300, poi,  attraversarono Cesena le truppe di Federico da Montefeltro che giunsero fino al monastero devastandolo. La statua della Madonna, che ancora oggi si può ammirare, fu posta nell'abazia nel 1318 per volere dell'abate Ondedeo che cedette al Vescovo di Cesena la Pieve di Santa Maria in Montereale dove prima l'immagine sacra era conservata. La storica abbazia ha accompagnato tutte le vicende di Cesena attraversando anche periodi bui, come quello napoleonico, che ne hanno profondamente segnato l’architettura. Diverse infatti sono le ricostruzioni seguite a saccheggi, battaglie, bombardamenti e terremoti ma il suo ruoloo cardine per Cesena e tutti i cesenati non è mai cessato. Nel corso primo conflitto mondiale, tanto per citare qualche episodio significativo, dopo la disfatta di Caporetto l'abbazia ospitò profughi provenienti dalle zone del Veneto mentre nel corso della seconda guerra mondiale i frati ospitarono tante famiglie cesenati in cerca di riparo dai bombardamenti e dai rastrellamenti ad opera di tedeschi e fascisti.

La guerra, come spesso accade anche oggi, portò con sé anche devastazione e dolore tanto che nell'ottobre del 1944 nel corso di un pesantissimo attacco la chiesa venne addirittura sventrata e buona parte del monastero crollò provocando anche la morte di un numero elevatissimo di sfollati.

Volenterosi cesenati e l'Ordine dei Monaci si rimboccarono da lì a poco le maniche e si adoperano per la ricostruzione,  un impegno premiato dalla visita nel 1986 del Papa Giovanni Paolo Secondo che durante il suo viaggio pastorale in Romagna soggiornò in un appartamento del monastero.

In generale buona parte del monastero è oggi visitabile, dal piccolo al grande chiostro, passando per la biblioteca all'appartamento papale. Un altro luogo suggestivo è costituito dall’area che ospita gli ex voto: tra queste ne spicca una in particolare, un'immagine dedicata al ciclista romagnolo Marco Pantani.

Dell'abazia inoltre si apprezza l’affresco che sormonta l’abside, dipinto da Giovan Battista Razzani che raffigura l'assunzione di Maria. Un altro pezzo di prim’ordine è la cupola realizzata da Giuseppe Milani da Parma (anche questa riprende il tema dell’assunzione), ma due parole in più vale la pena spenderle per il coro ligneo, una vera e propria opera d'arte terminata nel 1575. Nella cripta, poi, si trova il sarcofago romano del primo secolo utilizzato per la sepoltura di San Mauro Vescovo. Solo nel 1356 la salma fu traslata e il sarcofago da allora rimase vuoto. Curioso ė il particolare dei graffi e delle raschiature che i fedeli e i pellegrini del medioevo hanno lasciato sul sarcofago nel tentativo di portare con sé un po' di polvere come reliquia oppure per utilizzarla come rimedio medicinale.

Tra i luoghi della spiritualità di Cesena sono da annoverare anche il convento di frati cappuccini che sorge su un altro colle sopra Cesena, il Santuario dell'Addolorata chiamata anche Chiesa dei Servi, costruito nel XVII secolo sui resti di un antico tempio che risaliva al XV secolo e il santuario di Santa Maria del Suffragio tempio edificato verso la fine del 1600 in stile barocco: qui è costudita una pregevole pala d'altare che raffigura la Natività della Vergine. Non meno importanti tuttavia sono le chiese di Sant'Agostino quella di Santa Cristina e quella dedicata a San Domenico.

Un weekend a Cesena comprende intrattenimento, spettacolo, cultura e buona tavola

Cesena

Dal sacro al profano si passa dai luoghi di spiritualità a quelli della cultura e dell'intrattenimento e tra questi spicca certamente il Teatro Bonci che ad oggi risulta uno dei più prestigiosi palchi storici d'Italia. Costruito a fine ‘800, al suo interno sono perfettamente conservati ed utilizzati 5 ordini di palchi ed un loggione. Questo teatro gode di una perfetta acustica e non a caso il Bonci è uno dei luoghi preferiti da attori e cantanti di tutta Italiae tra questi basti pensare al pianista Giovanni Allevi e al rocker emiliano Luciano Ligabue.

Ritrovo dei nobili cesenati nel 1700 non sfugge all'occhio, passeggiando per il centro della città, il Palazzo del Ridotto in piazza Almerici oggi utilizzato come sala conferenze mentre il pianterreno ospita spesso mostre d'arte. Il Ridotto fu costruito nel 1401 ed era sede delle rappresentanze municipali. Sulla facciata venne poi eretta nel corso di un rifacimento l'immagine di Papa Pio sesto Braschi, uno dei tre Santi Pontefici le cui radici affondano proprio nella città malatestiana.

Altro luogo del potere papale per eccellenza è il palazzo Albornoz voluto dall'omonimo cardinale a metà del 1300 durante il periodo di reggenza Malatestiana come sede della corte,  mentre oggi ospita così come avviene ininterrottamente dal 1722 gli organi comunali.

Il cuore pulsante della città, però, è piazza del Popolo edificata per volontà di Andrea Malatesta nel 1400 su cui si affaccia (oltre al palazzo municipale) anche la prestigiosa fontana Masini, monumento eretto a fine 1500 e vero e proprio simbolo di Cesena. Realizzata in pietra d'Istria, su un lato della fontana spicca lo stemma di Papa Sisto V mentre sugli altri si trovano i simboli di Vescovi e Cardinali.

 

Un weekend a Cesena è sicuramente ricco di opportunità e di occasioni per immergersi nella storia o per fare shopping nei numerosi negozi che si dipanano lungo le principali vie del centro, molte delle quali porticate. Per questo si può dire senza dubbio che trascorrere un fine settimana qui vi darà libero accesso alla cultura, all’arte e alla scoperta di un pezzo di Italia che davvero non ti aspetti.

Oltre alle bellezze storiche artistiche ed architettoniche Cesena offre  appuntamenti di rilievo da non perdere, legati alla buona tavola e alle tradizioni di Romagna tra questi di sicuro si deve segnalare il Festival Internazionale del Cibo di Strada, la manifestazione Cesena a Tavola e la Fiera di San Giovanni, quest’ultimo Patrono della città e per l'occasione tutta Cesena si blocca per tre giorni celebrando notte e giorno una festa che tra le sue simbologie più tipiche ha i fischietti di zucchero, le collane di aglio e i mazzi di lavanda. Profumi, colori e sapori si mescolano in un mix inebrianti nelle lunghe serate estive che accompagnano la festa patronale: ad ogni angolo vi imbatterete in artisti di strada, band e musicisti, il tutto accompagnato da un esorbitante numero di banchette ed espositori dove acquistare anche prodotti tipici locali.

Cesena è decisamente magica ma anche il territorio che la circonda è tutto una sorpresa e per questo vi consigliamo caldamente di dedicare un po’ di tempo alla scoperta di luoghi inusuali ma profondamente caratteristici della Romagna forlivese e cesenate, quella più verace e pulsante. Nei pressi di Cesena troverete Longiano, Bertinoro, Sarsina, Monte Leone Roncofreddo, ma anche luoghi più turistici per antonomasia, come Cesenatico. Di sicuro, però non si può salutare Cesena senza aver fatto prima tappa a Montetiffi dove potrete acquistare una delle tipiche teglie in cotto che vengono utilizzate ancora oggi per cuocere la Piadina Romagnola.

Ed è proprio alla buona tavola che dedichiamo la chiusura di questo articolo. La tradizione culinaria di questi luoghi è infatti è molto vasta e qui si possono provare vere e proprie fusion di sapori: qui i gusti della Romagna e della Toscana si intrecciano in sperimentaizoni ormai consolidate con prodotti di costa e dell’entroterra, che vi lasceranno sbalorditi e senza parole. Minestre carni e prelibatezze tipiche della cucina romagnola si sposano infine con altrettanti prestigiosi vini come l'Albana Il Trebbiano e il Sangiovese, la cui qualità non solo è conclamata, ma è anche certificata. La Romagna per prestigio se la gioca in Europa solo con la Francia.

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Cosa mangiare a Cesena Per chi è alla ricerca di nuovi sapori

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Insaccato prodotto dalla coscia del maiale che viene conciata e stagionata in appositi depositi. Il più famoso per la sua dolcezza è quello di Parma.
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Anolini
Gli anolini parmensi sono un composto di mollica, parmigiano, uova e spezie. Generalmente si servono in brodo.
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Cappellacci
Piatto ferrarese a di base è la zucca. La loro forma ricorda, cappelletti e tortellini e vanno serviti o in brodo o burro e salvia.
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Tagliatelle al ragù
Si deve fare rosolare nel burro la carne di vitello tritata, prosciutto, carota, sedano, cipolla, pomodori e facendo cuocere il sugo che condirà le tagliatelle preparate in casa.
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Piadina
Semplice impasto di farina, strutto e sale trasformato in un disco cotto su un piano di pietra e servito guarnito di prosciutto e squaquarone
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Tortellini in brodo
Piatto tipico emiliano e composti da sfoglia ripiena di carne, prosciutto, mortadella, uova, parmigiano e aromi e poi cotti nel brodo.
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Zuppa di anguille
Tipico piatto di Comacchio dove le anguille si preparano con cipolla, odori, pomodori, scorza di limone e aceto.
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Squacquerone
E’ un formaggio fresco e cremoso di colore bianco caratteristico Romagnolo, oggi diffuso non solo in Emilia Romagna . Si usa metterlo sulle piadine.
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