Faenza è una città situata nella provincia di Ravenna e precisamente in Emilia Romagna, essa si trova ai piedi dei rilievi dell'Appennino faentino. Faenza è la meta ideale per tutti coloro che vogliono dedicarsi un vero week end enogastronomico per poter assaggiare tutte le prelibatezze del posto.
Non è necessario un pretesto, ma sono almeno sei i motivi per cui si può e si deve visitare Faenza: arte, tradizione, forma fisica, eventi, divertimento e buona tavola.
Prima di tutto il carattere artistico di Faenza è fuori discussione ed il Museo Internazionale delle Ceramiche ne è la chiara riprova. La tradizione per le ceramiche riconosciuta in tutto il mondo viene qui celebrata con un’esposizione permanente di pezzi unici nel loro genere, imperdibili e dal valore non misurabile. Alcuni pezzi di Picasso sono esposti qui, in un percorso accurato che dall’antichità, precisamente dalla civiltà precolombiana, traccia l’evoluzione del genere e delle arti arrivando sino alla contemporaneità.
Un luogo magico dall’atmosfera coinvolgente è il museo Carlo Zauli, intitolato al noto ceramista e grande artista. Qui si trovano ancora i materiali, gli attrezzi ancora al loro posto e alcune sue opere. Visitando questo luogo sembra quasi che il tempo si sia fermato, in un’eterna attesa, come se da un momento all’altro l’artista dovesse tornare per riprendere a creare. Talvolta è il figlio dello stesso Carlo a guidare i visitatori alla scoperta di questo luogo.
Parlando di tradizione, poi, da non perdere sono le botteghe ceramiche dove la creatività tiene vive le antiche tecniche di produzione tramandate di generazione in generazione. Oggetti utili, come piatti, brocche zuppiere si combinano, grazie alle mani esperte degli artigiani locali in pura arte, trasformandosi spesso in oggetti da collezione, originali e prestigiosi.
Storia e spiritualità trovano un perfetto connubio ed equilibrio nella Chiesa della Commenda, antica struttura eretta dai Cavalieri Gerosolimitani ereditata dai Cavalieri di Malta. Le funzioni di questo luogo prima di tutto erano quelle di offrire ricovero ai pellegrini e prestare loro le cure del caso, espletando le funzioni anche di “hospitale”.
La chiesa ed il relativo chiostro sono sempre visitabili grazie alla disponibilità di alcuni volontari.
La struttura si trova nel complesso dell’antico hospitale sede del Borgo d’Urbecco (rione bianco) che ogni anno partecipa al tradizionale Niballo di Faenza.
Qualche consiglio anche sui locali. Per gli amanti del vino, l'enoteca Astorre permette di poter assaggiare l'Albana di Romagna che è un vino romagnolo per eccellenza che viene prodotto dall'uva raccolta all'interno delle zone di collina, questo è il vino bianco che venne prodotto per prima nel 1987. Per chi ama i vini rossi, si può degustare il "Cagnina di Romagna" che è un vino allegro di colore rosso rubino che ha una delicata profumazione di rosa canina ed il suo sapore è amabile. Immancabile un assaggio del noto "frutti dimenticati" che è un vino realizzato con tutti i frutti che venivano consumati anni fa dai contadini e che orano non si usano più.
L'enoteca Kavatappi permette di poter degustare il rinomato "Pagadebit di Romagna" che, come suggerisce il nome, veniva utilizzato per poter pagare i debiti grazie alla sua grande produttività anche quando le condizioni metereologiche erano avverse. Per chi ama il vino nero, sarà possibile assaggiare il buonissimo "Sangiovese di Romagna" che veniva usato nel XVIII secolo per i banchetti nuziali. Da non perdere inoltre anche il "Trebbiano di Romagna" che sembra esser originario del bacino orientale del Mediterraneo.
Qui veniamo ad un altro dei motivi per cui vale la pena visitare questa città: gli eventi di cui il Niballo è la massima espressione; si tratta infatti di una delle più antiche e conosciute giostre medioevali e si disputa ogni anno nel periodo estivo. L’evento è preceduto da un corteo storico a cui prendono parte mediamente più di 400 figuranti, tra tamburini, sbandieratori, cavalieri e dame, coinvolgendo tutta la città, tradizionalmente suddivisa in 5 rioni:bianco, giallo, nero, rosso, verde.
Il divertimento, quindi, è scontato e qui si arriva al terzo motivo per cui visitare, magari qualche giorno, Faenza: nella bella stagione le serate sia animano con i “martedì d’estate”, appuntamenti ormai diventati tradizionali nei quali locali, negozi rimangono aperti fino a tarda notte mentre per le strade del centro si può ascoltare buona musica live, assistere a spettacoli o ad allestimenti artistici o di design, partecipare alle visite guidate organizzate per l’occasione oppure passeggiare magari facendo un aperitivo o degustando qualche prodotto tipico locale.
La buona tavola è il quinto motivo che vi spronerà a fare un salto a Faenza e magari a tornarci con una certa regolarità. Dalla frutta (questa è la terra della pesca Nettarina IGP), ai vini, la tradizionale cucina romagnola, incanta, rapisce e strega con i suoi sapori antichi ma sempre attuali. Faenza è ancora uno dei pochi posti dove la pasta viene tirata ancora a mano, con matterello e forza di braccia. Di prelibatezze da assaggiare ce ne sono davvero tante ma un consiglio è quello di provare i “passatelli”, in brodo o asciutti.
Se cedete ai piaceri della tavola, a Faenza avrete anche l’occasione di rimettervi anche in forma: come in tutta la Romagna, anche qui la passione per i pedali è davvero fortissima e la città propone un vasto assortimento di percorsi ciclabili e di itinerari per tutti i gusti e le capacità, dal centro storico alle prime colline. Faenza è inoltre collegato, in una sorta di circuito ad anello a Riolo Terme che dista solo 17 km, Brisighella, che ne dista 13, Castel Bolognese (8km), Solarolo ad 11km, Ravenna a 30km così come Casola Valsenio.
Terre eccezionali, vini straordinari. La trattoria "Terre di Faenza" propone i migliori piatti tipici come per esempio i garganelli che sono una varietà di pasta romagnola che hanno la caratteristica forma a penna rigata e smussata, essi vengono realizzati usando solo uova fresche, farina, noce moscata e del parmigiano, cotti poi in acqua e mangiati asciutti oppure assieme ad un buon ragù. Per gli amanti dei formaggi, è doveroso un assaggio di caciotta di Monemauro che è uno dei più famosi formaggi della zona che presenta la sua caratteristica forma a cilindro, con una crosta di colore giallo molto intenso dall'odore molto aromatico e dal sapore dolce. Da non perdere inoltre un assaggio dell'olio di Brisighella che è un tipico olio che viene prodotto fin dal secondo secolo dopo Cristo nell'epoca romana e, dal 1996 gli è stata conferita anche la Denominazione di Origine Protetta per garantirne la sua unicità e bontà.
Il ristorante 2spaghi propone la tipica "bonissima" che è una torta di pasta frolla farcita con miele, noci tritate e rhum, molto ricca di sapore e delicatamente dolce. E' possibile assaggiare anche i tipici "cardi alla parmigiana con tartufo" che vengono preparati con scaglie di parmigiano e tartufo affettato, il tutto cotto insieme in forno. Per chi vuole assaggiare una nuova pietanza, la "focaccia di vitello" è una buonissima focaccia realizzata con carne tritata di manzo assieme al parmigiano, l'aglio, il prezzemolo, l'uovo, il sale ed il pepe, il tutto assieme al prosciutto cotto, la fontina e posto in forno a cuocere assieme.
Giulia Teotto
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