Pensando ad una breve gita fuori porta, non si può non prendere in considerazione di fare un salto a Ferrara: da Firenze sono 158 km, quasi due ore di macchina, da Rimini sono 137 km, circa un’ora e mezza, da Bologna sono 50 km, mentre da Modena sono 89, che equivalgono a poco più di un’ora in auto. Insomma Emilia e Romagna sono, come si dice, ad un tiro di schioppo e la distanza non può essere una scusa per non visitare questo magico luogo a cavallo tra modernità e medioevo.
Ferrara è la tipica meta da gita fuori porta e sono circa una trentina i luoghi culturali da non lasciarsi sfuggire: dal Palazzo dei Diamanti al Castello Estense, dalle mura ferraresi al monastero di Sant’Antonio in Polesine. Ferrara, ovviamente, non è solo rievocazione storica ma anche uno spiraglio, uno sguardo attento al futuro, ad altre città d’Europa, che hanno fatto del verde pubblico e dei parchi un punto fondamentale per aumentare la qualità della vita dei suoi cittadini e degli ospiti che intendono visitarla. In quest’ottima allora, non si può non citare l’orto botanico oppure il Parco Urbano “Bassani”, così come va annoverato anche il Parco Pareschi, considerato quest’ultimo, un vero e proprio polmone verde della città estense.
La città è davvero un luogo magico dove i tanti periodi storici si fondono l’un con l’altro in un continuum che non appare mai un paradosso o una forzatura e dal Castello Estense al Ghetto Ebraico i secoli fluiscono in un racconto infinito che prosegue di giorno in giorno.
Giorgio Bassani, autore de “Il giardino dei Finzi Contini” e Cinque Storie Ferraresi, aiuta a capire meglio il significato di quel ghetto ebraico per cui Ferrara è conosciuta in Italia e in Europa.
La presenza degli ebrei in città è attestata molti secoli prima dell’istituzione del ghetto, che nacque invece, nel 1627: all’epoca vivevano in questa porzione di città circa 1500 persone.
Da allora questa area si è vista “relegata” e “liberata” a più riprese: nel 1796, quando i francesi entrarono a Ferrara le porte del ghetto furono aperte per rimanere tali solo per 30 anni circa; nel 1826, infatti, furono richiuse fino all’Unità d’Italia.
Questo quartiere, caratteristico e splendido, mantiene ancora oggi le sue peculiarità originari, tuttavia di sinagoghe presenti ne sono rimaste solo tre. Passeggiare in questa zona riporta il mondo a quasi settecento, cinquecento anni fa, con palazzi perfettamente conservati che risalgono a quest’epoca e raccontano come la storia sia ancora presente grazie alla quotidianità che ha mantenuto vivi attività e palazzi.
Considerando che Lodovico Ariosto e “L’Orlando Furioso” frutto della sua splendida penna e della fervida immaginazione riposano proprio a Ferrara (l’autore nato a Reggio Emilia nel 1474 si è spento nella città estense nel 1533), forse è il caso di fare una capatina alla residenza dello scrittore: una casa molto piccola, come tutte del resto all’epoca, ma ricca di documenti e manoscritti oggettivamente imperdibili per tutti gli appassionati di letteratura. Insomma, una visita da mezz’oretta circa in cui godersi magari anche quella pace del piccolo, ma suggestivo, giardino in cui Ariosto ha riposato e cercato l’ispirazione per le sue opere, più e più volte.
Al di là delle bellezze “canoniche” di Ferrara e proseguendo nel raccontare quelle piccole realtà e curiosità che passano spesso sottotono, è sicuramente d’obbligo spendere qualche parola per il Jazz Club di Ferrara, un luogo “must” per gli amanti del genere e non, ricavato da un torrione delle mura ferraresi: una location così originale e suggestiva che anche i nomi del panorama musicale internazionale cercano di non perdersi un’occasione per suonarci dentro.
Ferrara oltre ad essere Città Patrimonio dell’Umanità riconosciuta dall’UNESCO è per antonomasia “la città delle biciclette” e non a caso: è inserita nella rete europea “Cities for Cyclists” e da quasi 20 anni in questo territorio si promuove l’utilizzo delle due ruote per gli spostamenti quotidiani. Basti pensare, numeri alla mano, che il popolo dei ciclisti della città estense rappresenta circa 89% della popolazione totale.
Sono frequenti le attività in cui è possibile noleggiare una bicicletta ed i punti di “bike sharing”, altra occasione da non farsi sfuggire per visitare la città con tutta calma in un weekend soleggiato.
I castelli più belli d'Italia
I nostri lettori hanno eletto il Castello Estense di Ferrara come uno dei castelli più belli d'Italia. Fanno parte di questa speciale classifica anche Castel Coira di Sluderno a Bolzano, il Castello Miramare di Trieste, il Castello di Venere di Erice, il Castello Sforzesco di Milano, Castel del Monte di Andria, il Castello di Fènis ad Aosta, Castel Dell'Ovo di Napoli, il Castello di Monteriggioni a Siena, Castel Sant'Angelo di Roma, il Castello Aragonese di Taranto, il Castello di Gradara a Pesaro-Urbino, il Castello Scaligero di Sirmione a Brescia, la Rocca Borromeo di Angera a Varese, il Castello Normanno-Svevo di Bari, il Castello di San Giorgio a Mantova, la Rocca Maggiore ad Assisi e il Castello del Buonconsiglio di Trento.
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