Che il Lago di Como vanti bellissime ville visitabili è oramai risaputo, ed oggi vi consiglio di andare a visitare la Villa del Balbianello a Lenno, la potete trovare mollemente adagiata sul lago ad osservare il piccolo promontorio boscoso sul quale si affaccia.
La Villa viene costruita nel XVIII secolo sui ciò che rimaneva di un convento francescano, oggi di esso possiamo ancora vedere la facciata dell’antica chiesa, dal Cardinale Angelo Maria Durini, alla sua morte divenne residenza del nipote Luigi Porro Lambertenghi.
Nell’800 la villa fu culla del periodico “Il Conciliatore” finanziato appunto da Lambertenghi e da Federico Confalonieri, tra i collaboratori del periodico spiccava Ludovico di Breme che come disse Pellico era “innamorato pazzamente anzi savissimamente” della villa.
Le vicende di questa stupenda villa si susseguono fino ai tempi moderni, prima passò al marchese Giuseppe Arconati Visconti, successivamente nel 1919 ad un generale americano, Butler Ames, che la restaurò e i suoi eredi nel 1974 la vendettero all’imprenditore Guido Monzino.
Guido Monzino fu la vera anima della Villa del Balbianello, una volta stabilitosi riarredò tutte le stanze secondo il suo personale gusto e si occupò del giardino che ancora oggi potete vedere come era allora.
Il Monzino decise di lasciare la villa al FAI insieme al dosso di Lavedo nel 1988.
Prima di entrare nella villa dedicate del tempo ad una passeggiata nel parco, completamente circondato dal lago ed immergetevi nella pace e nell’affascinante spettacolo della montagna intorno, l’opera sapiente dei giardinieri mantiene intatto il fascino di questo parco meraviglioso, ricco di angoli romantici e scenografici.
Due grandi lecci troneggiano proprio a ridosso del lago, per volere del Monzino che amava rimirare il lago dalle finestre della villa queste piante venivano potate in modo da non ostruire la visuale, oggi è ancora così e ve ne accorgerete una volta entrati nella villa.
Sono numerose le stanze di Villa del Balbianello ognuna con una sua particolare caratteristica e una storia da raccontare, ricordatevi sempre che il Monzino era un esploratore ed un collezionista ed in questa dimora ha racchiuso tutti i suoi tesori.
La Biblioteca è la prima stanza che incontrerete nella visita, il Monzino la volle riarredare nello stile inglese del Diciannovesimo secolo e fece costruire numerose librerie in rovere per conservare i suoi preziosi libri, se alzate lo sguardo vi accorgerete che le librerie sono su due piani ma che la scala per accedervi non è a vista bensì, scoprirete, nascosta dietro un pannello in legno per non spezzare la continuità dell’architettura.
Sicuramente la stanza che vi stupirà di più, così come ha stupito me è il Museo delle Spedizioni che si trova nel sottotetto, qua Guido Monzino ha voluto raccogliere tutte le testimonianze legate alle sue numerose spedizioni, al centro della stanza troneggia la slitta originale che ha utilizzato per la sua spedizione al Polo Nord ( con l’originale pelle d’orso bianco).
All’interno della villa comunque le collezioni non mancano, qua infatti è racchiusa una grande raccolta di dipinti su vetro, 150, risalenti al Settecento, rappresentano tutti scene galanti agresti o pastorali, ma sono preziosissimi, ognuno infatti è unico e la pittura su vetro è stata fatta con una tecnica particolare che dona tridimensionalità ad ogni singolo pezzo.
Amerete la dimora del Monzino e vi stupirete della sua modernità, se pensate che nella stanza dedicata alla madre aveva fatto installare un frigobar all’interno dell’armadio, e che volle la filodiffusione della musica in tutta la villa.
Una volta terminata la visita avrete lo stomaco che vi brontola, allora potete dirigervi alla Trattoria Ruffino a Domaso, la location è adorabile e sembra che il tempo si sia fermato facendoci fare un viaggio nel passato, un grande camino ci accoglie all’ingresso e li viene cucinato il pesce!
Accomodatevi nella saletta intima e rustica ed ordinate l’antipasto misto di pesce per cominciare, deliziate il palato con i Missoltini e le sardine in carpione che sono delicatissime, e poi ordinate un risotto col Persico, un piatto che non dimenticherete tanto facilmente!
Lasciate che il sapore del burro che manteca il riso e del Persico fritto vi inebrino, il connubio è perfetto, il riso morbido e ben cotto il persico leggermente croccante, la porzione davvero abbondante e potete concedervi un bis, è fantastico!
Sara Manelli
Le dimore del FAI
La Villa del Balbianello è una delle antiche dimore, castelli, ville, parchi storici, giardini ed aree naturali che, in oltre trent’anni di attività, il FAI ha salvato e restituito alla collettività. Le altre dimore presenti in Lombardia sono: la Villa Della Porta Bozzolo di Casalzuigno, la Villa e Collezione Panza e Il Monastero di Torba a Varese, la Villa Necchi Campiglio a Milano e la Villa Fogazzaro Roi di Valsolda a Como.
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