Weekend a Reggio Emilia

Là dove nasce il tricolore italiano: alla scoperta della nostra storia

Reggio Emilia

Reggio Vanta un teatro eccezionale, da visitare in tour a partire dai camerini sino ad arrivare al sottotetto e si gioca, ma qui è tutta questione di gusti, il primato di più bello con il Regio di Parma.

Lo si trova facilmente, sorge infatti in una delle piazze più importanti della città sul quale si affacciano anche l’Ariosto ed i giardini pubblici.

Santuario della fede per eccellenza, è il tempio della Beata Vergine della Ghiara, detto anche basilica della Madonna della Ghiara. Oltre alla bellezza degli affreschi, questo luogo sacro è legato a doppio filo con il territorio di Reggio Emilia che ne celebra, l’8 di settembre, la festività. La chiesa in quell’occasione viene addobbata con composizioni preparate dai fioristi di Reggio e tutta la città si reca in pellegrinaggio alla basilica.

La tradizione vuole che proprio innanzi all’immagine della Vergine si sia verificato un miracolo. Per intercessione della Madonna, un bambino sordo cieco di nome Marcolino qui tornò a vedere e sentire. Qui si trovano inoltre preziose opere d’arte come la Crocifissione, opera del Guercino ed un ciclo di affreschi sulle figure femminili dell’antico testamento.

L’anima di Reggio Emilia, tuttavia non è solo legata ai luoghi di culto, ma alla storia stessa dell’Italia come oggi la conosciamo. La città è stata culla del Tricolore, il vessillo per eccellenza che porta l’italianità nel mondo e a cui è dedicata un’intera sala in cui è possibile visionare un vastissimo patrimonio storico documentale: lettere, ritratti, elmi, abiti dell’epoca a cavallo tra 700/800 e le chiavi che furono donate a Napoleone Bonaparte. Qui rivivono i grandi personaggi del Risorgimento, da Mazzini a Cavour, da Garibaldi a Ciro Menotti, per un tuffo nella storia che infiamma il cuore.

Tanta arte e cultura ma anche splendidi paesaggi da vedere ed esplorare

Reggio Emilia

Un week end a Reggio Emilia permette di scegliere tra numerose proposte, così si può organizzare perfettamente una giornata dedicata alla storia, all’arte alla cultura della città ed una invece alla natura e al trekking. In tal senso una tappa da non lasciarsi sfuggire è la passeggiata ai castelli Matildei, distanti da Reggio Emilia solo una ventina di chilometri; spingendosi un po’ oltre, in appennino si trova il castello di Carpiteti.

Sempre ad una ventina di minuti di auto dal cuore della città sorgono Guastalla e Brescello, luoghi particolarmente cari all’Italia e alla storia del cinema nostrano, paesi che hanno dato i natali ed ispirazione a Giovannino Guareschi per la saga di  Don Camillo e Peppone ai quali è stato dedicato addirittura un museo.

Appassionati del trekking e della storia, zaino in spalla per la visita alla celeberrima pietra di Bismantova, situato nel comune di Castelnovo ne’Monti. Si tratta di una rupe di origine calcarea che risale a ben 19 milioni di anni fa ed è alta più di 1000 metri. Bellissimo esempio della natura ma anche fonte di leggende e perché no, di ispirazione per la cultura italiana: lo stesso Dante Alighieri, nella Divina Commedia, pare abbia preso spunto proprio da qui per immaginare il monte Purgatorio. Suggestiva e a questo punto obbligatoria è la tappa alla chiesa dell’Eremo di Bismantova, letteralmente incassata nella roccia.

A soli 30 chilometri da Reggio si trovano gli argini del Po e lungo il suo corso si possono incontrare paesi che sembrano proiettati nel passato, in cui il tempo è stato gentile, pacato, sia con gli edifici che con la gente che ancora vi abita, cambiandoli e modellandoli con grazia. Meraviglioso, in questi casi, è osservarli dalla motonave che parte dal porto di Boretto. Dai castelli al Grande Fiume, è tutta una scoperta da fare con ritmi blandi, passeggiando, navigando ma anche pedalando. Per chi ama le due ruote può percorrere gli oltre 11km di pista ciclabile che costeggia la riva destra del Po, fermandosi magari, di tanto in tanto, ad ammirare nel silenzio della natura gli splendidi scorci, i paesaggi mozzafiato ed i piccoli e grandi paesini dove si può gustare la tipica cucina dei luoghi e la cordialità dei suoi abitanti.

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Cosa mangiare a Reggio Emilia Per chi è alla ricerca di nuovi sapori

Lasagne alla bolognese
Famoso in tutto il mondo. Preparato con sfoglia all’uovo rettangolari poste in una pirofila alternando strati di ragù, besciamella e Parmigiano Reggiano grattugiato e cotte al forno.
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Cappellacci
Piatto ferrarese a di base è la zucca. La loro forma ricorda, cappelletti e tortellini e vanno serviti o in brodo o burro e salvia.
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Tagliatelle al ragù
Si deve fare rosolare nel burro la carne di vitello tritata, prosciutto, carota, sedano, cipolla, pomodori e facendo cuocere il sugo che condirà le tagliatelle preparate in casa.
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Zuppa di anguille
Tipico piatto di Comacchio dove le anguille si preparano con cipolla, odori, pomodori, scorza di limone e aceto.
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Piadina
Semplice impasto di farina, strutto e sale trasformato in un disco cotto su un piano di pietra e servito guarnito di prosciutto e squaquarone
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Tortellini in brodo
Piatto tipico emiliano e composti da sfoglia ripiena di carne, prosciutto, mortadella, uova, parmigiano e aromi e poi cotti nel brodo.
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Anolini
Gli anolini parmensi sono un composto di mollica, parmigiano, uova e spezie. Generalmente si servono in brodo.
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Squacquerone
E’ un formaggio fresco e cremoso di colore bianco caratteristico Romagnolo, oggi diffuso non solo in Emilia Romagna . Si usa metterlo sulle piadine.
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