A Rivarolo nel Canavese, Martino di San Martino, discendente del re Arduino e signore di quelle terre, fece costruire nel XIV secolo il castello di Malgrà. Il nome probabilmente è dovuto al fatto che il maniero venne edificato ‘malgrado’ l’opposizione della casa dei Valperga che all’epoca erano nemici di Martino ma fonti storiche affermano che invece, il nome deriva dal nome del luogo dove fu costruito.
Comunque sia, la leggenda ha dei fondamenti di verità in quanto a quel tempo esisteva il conflitto tra i signori del Canavese che ambedue avevano la stessa origine nobiliare, i Valperga ghibellini ed i Conti di San Martino, guelfi e quindi nemici che approfittavano di questa divisione politica per appropriarsi di territori sempre più estese. Ecco quindi che il castello di Malgrà fu la perfetta location di scontri sanguinari tra le due famiglie con l’assedio dello stesso da parte di un cavaliere di ventura detto il Malerba e prezzolato dai Valperga. Assedio che i San Martino riuscirono a vincere solo grazie ad un loro alleato che intervenne in loro favore.
Ma l’intensa storia del castello di Rivarolo Canavese è infarcita anche da una misteriosa presenza, quella del fantasma di una giovane donna fatta assassinare dal marito che, preso dal rimorso di tale crimine, si suicidò in quanto preda a spaventosi incubi dove vedeva lo spettro della moglie che gli indicava la gola squarciata. Non sono pochi i testimoni che a distanza di tempo ed in situazioni differenti, affermarono di aver veduto il fantasma di una donna aggirarsi di notte nei pressi del maniero.
Tutti concordarono nel descriverla indossare un abito insanguinato e di avere gli occhi sbarrati. In altre notti pare possibile sentire delle forti urla di terrore ed angoscia accompagnate da cigolii e rumori nonché passi furtivi che riconducono al fantasma che cammina per i vialetti dell’ombroso parco senza trovare pace per poi sparire definitivamente alle prime luci dell’alba.