E’ proprio da sogno un week end trascorso a Sant’Agata sui Due Golfi, frazione di Massa Lubrense ubicata all’interno della Penisola Sorrentina che deve la sua particolarità al fatto di essere posizionata tra il Golfo di Napoli e quello di Salerno, panoramica eccezionale che può essere perfettamente visualizzata andando al Monastero delle Monache Benedettine sulla collina ‘il deserto’ che si trova nelle immediate vicinanze del centro di Sant’Agata. Molte le attrattive di questo paesino che sono in grado di soddisfare ogni turista, ad iniziare dalla splendida Chiesa di Sant’Agata del 1745 che risulta essere l’edificio architettonicamente più interessante della zona. La chiesa custodisce un capolavoro in tarsia marmorea e madreperla realizzato da Dionisio Lazzari nel XVII secolo, nonché numerosi dipinti del Cinquecento tra i quali ‘la Madonna delle Grazie’ ad opera di Antonino D’Amato il giovane.
A Sant’Agata dei Due Golfi è possibile fuggire dalla folla e dal traffico sfruttando quelli che sono itinerari pedonali che si inoltrano tra limoneti e oliveti e che si inerpicano tra mulattiere e sentieri attraverso querceti e castagneti, sfiorando antichi casali ed aree disabitate ricoperte da una rigogliosa vegetazione mediterranea che cresce su pareti a picco sul mare da dove possibile ammirare vecchie torri saracene ed incredibili scorci panoramici mozzafiato.
Gli itinerari sono dedicati sia agli amanti delle escursioni che non hanno problema di camminare in mezzo alla natura per godere delle viste sui Monti Lattari e sui golfi di Napoli e Salerno, ma anche per i turisti meno allenati che comunque possono scegliere di percorrere solo i cammini meno difficoltosi dove godere della vista delle bianche murecine (muretti a secco), dei pergolati con le pagliarelle che coprono gli agrumeti, e del panorama che si apre a loro.
Sant’Agata è anche un posto di mare e tanti sono i punti dove sfruttare questo elemento. Tra i più caratteristici c’è Crapolla, un fiordo naturale che fu un antichissimo approdo di pescatori. Si raggiunge in tre quarti d’ora dal Sant’Agata e ne vale davvero la pena. Per raggiungerlo si scende tra una vegetazione di castagni ed ulivi dove si raggiunge un belvedere dal quale godere della vista dei tre isolotti dei Galli, di Isca e Vetara. Guadagnato il belvedere, si scende per circa 700 gradini in pietra tra piante di mirto e lentisco e si trova la cappella di S.Pietro edificata su resti di un’abbazia dell’anno mille mentre, volgendo lo sguardo dalla parte opposta si troveranno i resti dell’antica torre di Crapolla fatta per difendersi dagli assalti dei saraceni.
Ritornando sui passi del sentiero si arriva al caratteristico borgo marinaro che conserva ancora resti di costruzioni di epoca romana.
Per gli amanti della gastronomia, a Sant’Agata si gustano piatti semplici ma prelibati che utilizzano prodotti del territorio. Famosi sono i pomodori di S.Agata che vengono utilizzati per la classica caprese che viene condito con olio extravergine locale.
Ovviamente essendo terra di limonaie, non può mancare il limoncello a fine pasto . Una tradizionale scuola di cucina parte da S.Agata sui Due Golfi, grazie ad una maggiore densità di popolazione ed una presenza turistica stanziale con lo sviluppo di alberghi e ristoranti. Particolare interessante è l'avventura di maestri di cucina, come Vincenzo detto "Vicienzo o cuoco" padre di nove figli, anch'essi cuochi, tra cui Mattia, rinomato pasticciere; e Gennarino'o Ciarino al Deserto.
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