Santo Stefano Belbo è il paese dove Cesare Pavese nacque e vi trascorse molto tempo nel periodo della sua giovinezza, della spensieratezza, dei sogni, delle nuotate nel Belbo. Il periodo in cui tutto sembra ancora possibili e in cui i problemi che si affacceranno negli anni futuri sono inesistenti.
Santo Stefano Belbo è ubicato ai margini delle Langhe, ed il suo abitato è databile probabilmente dopo l’anno mille anche se già anteriormente era presente un insediamento posto come controllo strategico del territorio. Notizie sicure si hanno di un insediamento romano quando fu costruito un posto militare fortificato lungo la strada che collegava Asti ed Alba con i centri della Riviera di Ponente.
In epoca medioevale con la costruzione di un castello sulla collina di S. Libera e del convento benedettino di S. Gaudenzio Santo Stefano Belbo inizia a lasciare inequivocabili tracce di se. Qui la presenza religiosa era molto forte e a S.Stefano operarono sia i frati Francescani scalzi che i Cistercensi. Le rovine del castello ricordano la sua distruzione ad opera degli Spagnoli e degli Austriaci, che se ne contendevano il possesso e il dominio nel XVII secolo. La principale risorsa del paese e dei dintorni è la coltivazione della vite, in particolare del pregiatissimo Moscato d’Asti. L'uva cresce in collina su un terreno la cui conformazione geologica e l'esposizione favoriscono la maturazione dei grappoli e l'acquisizione delle tipiche proprietà organolettiche.
Il paese di Cesare Pavese è la meta ideale per gli amanti del trekking e per coloro che desiderano dedicarsi ad una passeggiata nel verde dei vigneti e dei boschi. Dal centro storico si dipartono infatti tre sentieri pavesiani segnalati che sono ‘la collina della Gaminella’ (si snoda da strada Robini fino al casotto posto sulla collina di Seirole); ‘la collina del Salto’(parte dalla casa di Nuto fino alla Palazzina del Nido) e ‘la collina dei mari del Sud’ (dal ponte sul fiume conduce fino alla sommità della collina del Moncucco al Santuario della Madonna della Neve).
Una visita della località parte dal suo centro storico ed esattamente dalla Via Comunis, principale strada del 1300 che presenta una pavimentazione ben lastricata. E’ la parte situata alle spalle dell’edificio Comunale, collegata a Piazza Umberto I da un’ampia scalinata, ed è un dedalo di romantiche viuzze ciottolate. La scoperta di questo paesino continua con l’Antica Chiesa parrocchiale dei Santi Giacomo e Cristoforo, risalente ai XIV secolo e storicamente la prima chiesa del paese e descritta nei verbali delle Visite Pastorali a cominciare dal 1573. Più volte rimaneggiata, distrutta, spogliata e restaurata, è oggi sede del Centro Studi Cesare Pavese, che la utilizza come spazio di conferenze, mostre e convegni.
Dopo aver sostato per Piazza Umberto I dove si affaccia sia il palazzo comunale che il mercato coperto e che è il fulcro del ritrovo domenicale degli abitanti del paese, suggeriamo di visitare il Centro Studi Cesare Pavese che si trova in un edificio a forma piramidale a fianco della Chiesa parrocchiale. Qui, al piano terra si trova la biblioteca per ragazzi mentre quella per gli adulti è sistemata al primo piano. Sono presenti alcune sale lettura ed audiovisivi per consultare l’opera del celebre scrittore mentre al terzo piano è visibile una mostra permanente di oggetti, documenti e manoscritti appartenuti a Pavese.
Tags: Weekend in Piemonte Weekend da sogno