Non fatevi ingannare dall’aspetto della celebre locanda internazionalmente conosciuta per le sue prelibatezze che ora è ubicata all’interno del castello di Sorci ad Anghiari. In questo territorio a cavallo tra Umbria e Toscana di una bellezza folgorante, non è raro udire verso la mezzanotte, degli strani rumori di ferraglia che annunciano l’arrivo del signore del castello di Sorci: il fantasma di Baldaccio d’Anghiari. E quanto affermato è frutto non di locali fantasie e racconti per bambini quanto di fatti oggettivi che, spesso, hanno fatto letteralmente scappare dalla paura noti personaggi che si trovavano ospiti nell’ottimo ristorante.
Lo spettro è quello di un capitano di ventura che in questo castello abitava all’epoca del pieno medioevo, tal Baldaccio che ora è solito comparire durante l’anniversario della sua morte, decisa dal Gonfaloniere di Giustizia di Firenze, Bartolomeo Orlandini nell’anno del Signore 1441. La ragione sta nell’accusa che il valoroso Baldaccio si era permesso di accusare proprio l’Orlandini di codardia per dei fatti occorsi in una battaglia precedente.
Orlandini, come se nulla fosse, invitò Baldaccio a Palazzo Vecchio come per voler risolvere l’accusa ma in realtà aveva predisposto una imboscata contro il suo denigratore che, afferrato da sicari precedentemente istruiti, fu ucciso a tradimento e poi gettato dalla finestra sulla sottostante piazza della Signoria dove poi fu anche decapitato per spregio. Chi ha avuto modo di vedere lo spettro al Castello di Sorci, parla di una figura che vaga senza testa e vestito con la classica armatura da soldato, come se fosse in cerca di giustizia. Il fantasma appare accompagnato dal rumore tintinnante dell’armatura ma senza alcun altro suono.
Il castello di Sorci è un luogo talmente intriso di storia e di bellezza che non può non essere visitato almeno una volta, magari approfittando dell’ottima cucina che la locanda de Sorci, propone. Una ultima curiosità per gli appassionati di cinema: il castello fu una location utilizzata per girare gli interni del film ‘Non ci resta che piangere’ di Troisi e Benigni.