Che l’Italia sia terra di fantasmi ciò è risaputo da tantissime storie e leggende che ogni luogo conserva tramandandosele di generazione in generazione. Ma ciò è ancor più evidente laddove, vecchi manieri magari diroccati, dominano qualche collina, silenti testimoni di storie antiche dipanatesi quando la sola legge era dettata dalla violenza e dal potere. Nella Valle del Sarca, vicino a Trento, si trova il castello di Arco, antico luogo di potere ancor oggi in parte visitabile nella sua parte ristrutturata. Come ogni luogo che fu dimora di signori che un tempo dominavano le terre circostanti, anche il Castello di Arco è luogo dove sono fiorite leggende che si ammantano di mistero.
Una peculiarità dello stesso è data dall’originale struttura che lo compone e che annovera bel 365 finestre, ossia una per ogni giorno dell’anno che illuminano oltre cento stanze. Gli appassionati di numerologia possono trovare anche altri elementi sul numero di campanili, ponti e bastioni che secondo le leggende, si dice che siano stati costruiti in una sola notte ad opera del diavolo.
Quanto sia vero questo, proprio non si può dire a livello scientifico mentre, storicamente sono noti fatti realmente accaduti e che sono legati a lotte di potere. Ad esempio, nel 1266 fu avvelenato un certo Ripando certamente per eliminare un pericoloso concorrente, mentre oltre un secolo più tardi, fu assassinato nel 1389 Antonio d’Arco, signore del castello a causa dei tanti crimini da lui commessi.
Alla fine del XV secolo il maniero venne trasformato in un deposito di oro, e fu conquistato quasi un secolo dopo da un brigante veneziano, Ottavio Avogadro, che continuò a nascondere ricchezze guadagnate con violenza e ruberie fino a quando, la popolazione stanca dei soprusi, si ribellò giustiziandolo. Molte le apparizioni anche recenti di quello che pare essere il fantasma di Antonio d’Arco che, in certe particolari sere, passeggia lungo i torrioni di quella che fu la sua dimora.