weekend ad Argenta

Terra, acqua e tradizioni: Argenta offre una splendida occasione per vivere a contatto con la natura

Argenta

Argenta fu fondata, o almeno la maggioranza degli storici la ritengono l’ipotesi più concreta, per volontà del vescovado di Ravenna. Tra acqua e terra Argenta è stata oggetto di contesa e luogo di lotta di ostrogoti, bizantini ma anche tra guelfi e ghibellini. Nel 1925 tutti i ghibellini della Romagna si ritrovarono in convegno proprio qui per decidere la guerra contro le forze del papato. A metà strada tra Ravenna e Ferrara, tra terra, cielo e mare sono numerosi i luoghi della storia da visitare, a partire dal Museo della Bonifica, passando per quello dell’archeologia, quello delle Valli di Argenta e la Pinacoteca cittadina.

Quello che vi proponiamo per Argenta non è il classico pacchetto culturale, storico e artistico ma un weekend all’insegna dell’avventura e alla scoperta delle bellezze naturali di questi luoghi, con scorci, paesaggi capaci di incantare ed emozionarvi, sempre, in ogni stagione.

 

Il punto d’eccellenza e chiave per scegliere una località come Argenta per trascorrere un weekend è il meraviglioso rapporto con la natura che si vive in questi luoghi e che ancora oggi si può respirare a pieni polmoni.

Nelle paludi di Argenta si trova un perfetto habitat per fauna e flora e sono tantissimi gli appassionati che si danno appuntamento da tutta Italia ma anche dall’intera Europa questo luogo, per fare birdwatching, scattare emozionanti fotografie naturalistiche e godere del piacere di immergersi anima e corpo in paesaggi meravigliosi. 

Per vivere in maniera più approfondita questi luoghi vi consigliamo una visita all’ecomuseo di Argenta che comprende in sé ben tre stazioni gallerie: “il museo delle Valli”, “il Museo Civico” e il Museo della Bonifica”

Il primo, il museo delle valli la cui denominazione completa è “Museo delle Valli di Argenta Oasi di Val Campotto”, vanta un riconoscimento come “Museo dell’anno nel 1992”, premio attribuito direttamente dal Consiglio Europeo.

Da Campotto transitano una grandissima varietà di specie di volatili che attraversano il Mediterraneo nelle lunghe migrazioni che portano questi uccelli in Africa. Spesso fanno sosta in questi luoghi per rifiatare, riposarsi e nidificare e non di rado si scorgono lunghi colli e becchi curiosi spuntare dai canneti. All’interno di questa area è stata allestita una struttura di avvistamento e un centro di documentazione che racconta la vita degli uomini che hanno vissuto a lungo in queste zone. Strumenti utilizzati per bonificare le paludi e gli antichi lavori con cui gli abitanti si sostentavano, trovano posto nel museo che ospita ovviamente anche tutta la documentazione fotografica e storica dell’epoca, così come materiali per l’approfondimento per conoscere flora e fauna. Spesso le scolaresche fanno tappa qui per approfondire i temi importanti come tradizione e natura.

 

Argenta è il punto nevralgico dell’approvvigionamento idrico tra appennino emiliano e mare Adriatico. Trova così una sua spiegazione l’allestimento di un museo (Il Museo della Bonifica Stabilimento Idrovoro Salarino) dedicato proprio alla bonifica delle paludi di questo territorio. Il Consorzio di Bonifica Renana, ancora attivo e produttivo controlla i canali, le casse ad espansione e le porte vinciane del territorio: tutti i complicati meccanismi che i visitatori possono scoprire direttamente, magari vedendo gli operatori in azione. Qui è ancora possibile, inoltre, visitare un parco macchine storico: strumenti che risalgono alla prima metà del XX° secolo utilizzate per escavazioni e prosciugamenti. Un pezzo da non dimenticare assolutamente è la sala che ospita sei idrovore che risalgono al periodo liberty, macchine antiche ma ancora perfettamente funzionanti. Completano il tour una visita al teatro delle stagioni, e il video sulla bonifica delle zone paludose di Argenta.

 

Terra e acqua sono elementi che raccontano a pieno la storia di questi luoghi e che nel Museo Civico “Chiesa di San Damiano” trovano la loro massima espressione. La nascita della città, la fusione degli agglomerati urbani, l’evoluzione del paesaggio sono ben rappresentati da immagini, documenti e reperti archeologici. Qui sono esposti anche pezzi d’arte di grande rilevanza che raccontano le vicende che hanno segnato profondamente la storia di questi luoghi, dalla preistoria al medioevo, fino all’età moderna. Come negli altri musei di cui vi abbiamo parlato il centro di tutto è il rapporto indissolubile e il profondo rispetto tra uomo e natura e tutte le opere conservate al suo interno raccontano, in modi anche molto diversi, questa relazione conflittuale fatta di speranze, fatica e sofferenze ma anche di grande soddisfazione e rispetto.

Sui pedali potrete scoprire la vera essenza di questi luoghi, tra panorami mozzafiato e un tuffo nella storia

Torre Abate

Avendo solo un weekend a disposizione sono due le proposte che vi facciamo, entrambe accomunate dal piacere di vivere a contatto con la natura.

Pronti ad inforcare le bici e da Argenta si prende il via per raggiungere la stazione Valli di Comacchio, percorrendo l’itinerario cicloturistico “Po di Primaro” tratta  Argenta – Sant’Alberto.

Il percorso non particolarmente impegnativo, vista la conformazione del terreno, si articola su una distanza di circa 30 chilometri. In realtà il territorio di Argenta è quasi tutto percorribile in bici seguendo il sentiero ciclonaturalistico Primaro che si estende per 45 chilometri, collegando Argenta a Traghetto, Anita, Boccalone, Consandolo e San Biagio. Il Po di Primaro è una delle più antiche vie fluviali del territorio di Ferrara. A cavallo delle vostre bici potrete vedere non solo le piccole e pittoresche località, ma scoprire anche delle meravigliose bellezze paesaggistiche, storiche ed artistiche che costellano gli argini del fiume.

Si tratta di un percorso piuttosto breve ma suggestivo che segue il corso del fiume fino ad arrivare al santuario del Passetto, dove sorgeva una volta un collegamento tra le due rive fatto esclusivamente di barche ancorate l’una all’altra. In questo itinerario incontrerete anche la “Chiavica di Legno” una borgata che sorge sulla sponda sinistra del fiume che si è sviluppata nei pressi della chiusa (una volta ovviamente era costruita in legno) realizzata per regolare il flusso delle acque del canale Bonacquisto.

Distanza ridotta e spettacolo assicurato sono le caratteristiche principali del percorso che unisce Argenta a Comacchio, che come abbiamo già avuto modo di ricordare in un articolo specifico è a buona ragione definita “la piccola Venezia”.

Questo itinerario si estende per una distanza di circa 46 chilometri ed è adatto davvero a tutti visto che il percorso è pianeggiante e si articola su strade sulle quali circolano pochi mezzi. L’itinerario inoltre insiste in particolare su viabilità secondaria garantendo una buona sicurezza nel percorrerli.

Questo splendido viaggio vi proietterà in un mondo dove la natura è padrona di ogni cosa e dove i paesaggi hanno assistito nella storia alla trasformazione del territorio, collegando le due importantissime oasi naturalistiche di Argenta, dalle acque dolci e quella di Comacchio dalle acque, invece, salmastre.

Il nostro viaggio parte proprio da Argenta: da qui pedaliamo in direzione di La Fiorana per poi fare rotta verso Longastrino. Ci si immette così in una zona agricola piuttosto isolata, la piana delle bonifiche Mantello e Gramigna che hanno la particolarità di trovarsi a circa due metri sotto il livello del mare. Qui si producono per lo più cereali. Attraversata questa grande estensione di terreni agricoli ci si addentra nel territorio di Comacchio che si estende verso est per poi volgere al termine del percorso nella campagna recentemente bonificata dove anticamente sorgeva Spina. Se si vuole rimanere tutto il giorno in mezzo alla natura si può concludere la giornata alla stazione Foce del Percorso Storico Naturalistico delle Valli di Comacchio ma se si vuole andare oltre e procedere fino a Comacchio la distanza non è molta. Qui vi attenderanno ponti, porticcioli, portici: insomma una location romantica dove mangiare tra l’altro straordinariamente bene.

Tenete presente, infine, che da Stazione Foce partono giornalmente, previa prenotazione, escursioni in barca alla scoperta dei casoni da pesca che nel corso del tempo hanno perso la loro funzionalità trasformandosi in suggestivi monumenti e musei a cielo aperto.

In caso di pioggia o vogliate prendervi un giorno di pausa, non perdetevi alcune chicche artistiche del territorio come la “Delizia di Benvignante”, maestosa residenza fatta edificare dal duca D’Este per il segretario Teofilo Calcagnini. Qui soggiornò anche Beatrice d’Este, splendida moglie di Ludovico il Moro, ma l’elenco degli illustri personaggi che presero possesso di questi splendidi luoghi o che vi fecero tappa è molto più lungo. A segnare il crollo definitivo di questo meraviglioso edificio ci ha pensato la Seconda Guerra Mondiale quando il sito fu bombardato stravolgendone completamente la struttura. Tuttavia l’Unesco nel 2000 ha dichiarato la Delizia di Benvignante patrimonio dell’umanità.

A soli due chilometri da Argenta sorge poi un tempio di età rinascimentale chiamato “Santuario della Celletta”. Curiosa è la sua struttura a base ellittica così come le otto semicolonne che circoscrivono le cappelle dell’altare. Il sette ottobre si celebra in questo tempio la festa della Celletta, in ricordo della traslazione dell’immagine della Madonna collocata qui nel 1624, anno in cui un terribile terremoto distrusse tutto il comune lasciando tuttavia intatto proprio questo luogo di culto. La devozione per questo luogo è ben testimoniata da documenti e opere votive.

Ultimo scorcio di Argenta che vi presentiamo è la Pieve di San Giorgio, la chiesa più antica di tutta la provincia ferrarese, costruita nel VI secolo dopo Cristo che ora si trova a solo un chilometro dal centro storico di Argenta, più precisamente sul lato destro del fiume Reno. Al suo interno si trova un altare di marmo ed un mosaico bizantino, stessa età del portale la cui costruzione è attribuita a Giovanni da Modigliana.

Una pausa di relax per tutta la famiglia: nel parco che circonda il santuario, infatti, è stato allestito un piccolo spazio giochi, con un’area attrezzata con gazebo, panchine e tutto il necessario per pranzare riposarsi o far divertire i bambini.

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Cosa mangiare a Argenta Per chi è alla ricerca di nuovi sapori

Lasagne alla bolognese
Famoso in tutto il mondo. Preparato con sfoglia all’uovo rettangolari poste in una pirofila alternando strati di ragù, besciamella e Parmigiano Reggiano grattugiato e cotte al forno.
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Tagliatelle al ragù
Si deve fare rosolare nel burro la carne di vitello tritata, prosciutto, carota, sedano, cipolla, pomodori e facendo cuocere il sugo che condirà le tagliatelle preparate in casa.
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Tortellini in brodo
Piatto tipico emiliano e composti da sfoglia ripiena di carne, prosciutto, mortadella, uova, parmigiano e aromi e poi cotti nel brodo.
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Squacquerone
E’ un formaggio fresco e cremoso di colore bianco caratteristico Romagnolo, oggi diffuso non solo in Emilia Romagna . Si usa metterlo sulle piadine.
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Zampone
Prodotto con un impasto di carni suine, avvolto dall'involucro formato dalla zampa di un maiale e dopo averlo lessato si gusta da solo o con lenticchie.
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Anolini
Gli anolini parmensi sono un composto di mollica, parmigiano, uova e spezie. Generalmente si servono in brodo.
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Zuppa di anguille
Tipico piatto di Comacchio dove le anguille si preparano con cipolla, odori, pomodori, scorza di limone e aceto.
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Prosciutto
Insaccato prodotto dalla coscia del maiale che viene conciata e stagionata in appositi depositi. Il più famoso per la sua dolcezza è quello di Parma.
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