Un week end trascorso in riva del Lago d’Orta non può non includere la visita della piccola isola di San Giulio. I primi suoi abitanti, prima ancora dei Romani, furono i Liguri che qui si mescolarono con alcune tribù Celtiche. Numerose sono le leggende circa l’origine del nome di San Giulio ma la più accreditata è quella di far risalire il nome da due missionari cristiani, Giulio e Giuliano, che qui convertirono gli abitanti alla fede cristiana nel III secolo.
La piccola isola è in mezzo al lago, tra Orta e Pella, ed è facilmente raggiungibile in battello o in motoscafo in dieci minuti. Una visita in questo luogo pieno di serenità sicuramente include la Basilica di San Giulio che, seppur modificata nel corso dei secoli, sorge dove anticamente era ubicata la prima chiesa proprio fondata da San Giulio nel 390. Della chiesa ricostruita nel IX secolo e distrutta dagli assedi cento anni dopo rimane solo l’abside maggiore mentre sia la navata traversa che le tre navate furono riedificate solamente intorno all’anno mille per volere dei Canonici beneficiati da Ottone il Grande. La chiesa nel secolo X fu "Chiesa metropolitana di tutta la Riviera" e i suoi canonici erano i "Cappellani dei vari paesi rivieraschi".
Il campanile, avulso dalla costruzione della chiesa, presenta molte similitudini con le torri campanarie di San Benigno di Fruttuaria e del Duomo di Ivrea e questo permette di intuire che vi abbia posto mano l'abate Guglielmo di Volpiano. Il corpo del santo evangelizzatore riposa nell'urna risalente al 1698, posta all'interno di una cripta sottostante l'altare maggiore.
E’ tuttavia il portale del Palazzo del Vescovo, il vero ingresso dell’isola che offre subito un solenne senso di pace contornato com’è dall’abside della chiesa all’ombra del campanile in stile romanico.
Gli altri edifici dell’isola sono residenze private che in alcuni casi conservano ancora il nome di qualche santo e che costituivano un tempo le abitazioni dei religiosi ed un vialetto selciato si insinua fra le ville verso il lago, compiendo un anello circolare, chiamata “la via del silenzio e della meditazione”. Passeggiando lungo questo percorso si può godere della vista del Palazzo dei Vescovi e dell’abbazia benedettina Mater Ecclesiae, ora convento di clausura femminile le cui abitatrici sono le uniche persone che vivono sull’isola.
Molto graziosa risulta essere Villa Tallone, dove ogni anno si svolgono dei concerti di musica classica.
I turisti possono solo contare su di un attraente ristorantino con vista panoramica sul lago e di un piccolo negozio di souvenir prima di rientrare a riva per passeggiare sul lungolago che porta ad Orta e che risulta ricco di abitazioni Ottocentesche erette in stile neoclassico come si usava al tempo e immerse in giardini fioriti. Il borgo presenta palazzi del Seicento e del Settecento con loggiati che danno su giardini che discendono verso le rive del lago.
Interessante Piazza Motta che risulta essere un piccolo salotto chiuso su tre lati da portici all’interno dei quali si aprono boutique e negozi di ogni tipo. Da ammirare è il Palazzo della Comunità della Riviera del Cinquecento simbolo del lungo autogoverno che caratterizzò questa comunità, da dove si può salire su di una strada interna, per godere degli incantevoli scorci panoramici sul Lago. Alla fine della salita si erge uno degli edifici più antichi di Orta, la Casa dei Nani del Quattrocento e anche Palazzo Gemelli.
Imperdibile l’escursione al celebre Mottarone che domina sia il Lago d’Orta che il Lago Maggiore da dove si può godere di una panoramica a 360° che parte dalle Alpi Marittime al Monte Rosa.
I Laghi più belli d'Italia
Il Lago d'Orta è considerato, insieme al Lago di Caldaro, il Lago di Bracciano, il Lago di Como, il Lago dell'Accesa a Massa Marittima, il Lago di Bolsena, il Lago d'Iseo, il Lago Maggiore, il Lago Trasimeno, il Lago di Monticolo ad Appiano sulla Strada del Vino ed il Lago di Fiè, uno dei laghi italiani più belli in assoluto.
I Borghi più belli del Piemonte
Orta San Giulio è stato eletto uno dei borghi più belli d'Italia del Piemonte. Di questa particolare classifica fanno parte anche Chianale, Garessio, Mombaldone, Neive, Ostana, Ricetto di Candelo, Usseaux, Vogogna e Volpedo.
Aldo Galvagno
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