Inserite all’interno della Riserva Naturale Orientata di Onferno nell’entroterra Riminese, si trovano le Grotte di Onferno di natura gessosa selenitica che rappresentano un carsico complesso di notevole valore. La loro scoperta risale agli inizi del Novecento quando un speleologo ha esplorato compiutamente il sito che si chiama Onferno, nome che dal 1810 ha preso il posto dell’antico ‘Infernum’, già conosciuto in passato e che è sede di un complesso di antri che si sviluppano per circa 850 metri nelle viscere della Val Conca. La loro visita inizia con la discesa all’interno del bosco di un sentiero che discende per circa cento metri di dislivello e alla fine del quale si incontra l’accesso al canyon sotterraneo dove incomincia la visita ai vari ambienti.
Si percorre, insieme alla guida, il canale principale scavato dall’acqua nel corso dei millenni dai quali emergono cristalli di gesso, soffitti lisci e cesellati dall’antico passaggio del torrente, concrezioni calcaree e strettoie che danno accesso a diverse sale che, grazie a più ingressi, risultano ben arieggiate e ventilate.
Quella più spettacolare è la Sala Quarina, o dei Mammelloni dove grandi protuberanze gessose sporgono dal soffitto risultando tra le più grandi finora mai scoperte in Europa.
Le Grotte dell’Onferno, sono dominate dalla presenza di oltre seimila pipistrelli di ben sei specie differenti, che qui hanno trovato un perfetto habitat per eleggere il loro domicilio e che popolano tutti gli ambienti delle grotte.
Le Grotte - probabilmente note anche ad Alighieri che si dice abbia da queste preso spunto per il suo Inferno della Divina Commedia- sono facilmente visitabili anche da bambini. Per tutti si suggeriscono scarpe da trekking (il percorso è scivoloso) e un golfino (anche in agosto è comunque freddino) mentre l’organizzazione mette a disposizione per tutti, un caschetto con relativa luce.
Nessun problema per quanto riguarda la colonia di pipistrelli che durante l’orario di visita resta a dormire appesa alle pareti ma laddove fosse svegliata ed iniziasse a volare, non aggredirebbe nessun visitatore.
Aldo Galvagno
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