C’è una Amsterdam che per certi versi, ricorda qualche episodio del celebre telefilm statunitense degli anni ’60 de ‘Ai confini della realtà’, con i suoi riti eseguiti in chiese sconsacrate o in oscuri templi. Conoscendo la città tollerante e permissiva in tutti i suoi apparenti allegri dettagli, pare impossibile che esista anche una seconda anima così intima e sconosciuta tanto inquietante da rasentare il ‘noir’ a 360°. Indizi esoterici fanno addirittura risalire la X sulla bandiera della città a tre calamità sconfitte come acqua, fuoco e peste.
E se dobbiamo leggere tra le righe per capire questa città, non possiamo non considerare quanto i gatti, siano elementi di Amsterdam tanto da trovarne uno di fronte ad ogni pub, senza considerare anche una house boat interamente dedicata a loro e conosciuta come Poezenboot che galleggia sul canale di Singel e che è stata organizzata da una gattara locale che ha dedicato un vero e proprio rifugio ai gatti della città. Potrebbe apparire solo come una stranezza e non come un primo elemento misterioso. Il secondo lo si può trovare sul fiume Amstel, dove si trova un particolare edificio costruito nel Seicento. La stranezza, se così si può dire, si rifà alla facciata della casa che è piena di simboli riconducibili alla cabala e segni in ebraico, disegnati da Coenraad van Beuningen, che fu sindaco della città per ben sei volte, con il proprio sangue e conosciuta in città con il nome ‘la casa con le macchie di sangue’ ossia Het Huis met de Bloedvlekken.
Vagando nel centro del Quartiere a luci rossi è possibile trovare una chiesa clandestina cattolica, per anni divenuta un vero rifugio da parte dei fedeli che dovevano nascondersi alle autorità. La chiesa si trova nell’Amstelkring e si chiama ‘On’s Lieve Heer op Solder’, letteralmente tradotto in ‘Nostro Signore nel granaio’. Qui si troveranno ancora l’altare, gli oggetti di culto, le sedie ordinatamente composte in file. Solitamente, le chiese clandestine erano collocate in cantine che, però, presentavano il problema di allagarsi spesso per cui, i cattolici, si spostarono a praticare i loro riti dentro a dei granai.
Insolita scenografia è quella che si trova in un palazzo in Ceintuurbaan 251 dove potrete vedere due folletti di colore rosso e verde che sono appollaiati sul tetto di questa casa nel quartiere De pijp, che si tirano una palla. Le due orrende statue sono realizzate in stile neogotico e la casa si chiama Huis met de Kabouters e risale alla fine del XIX secolo da un signore che si chiamava Ballegoojien (nome che tradotto significa ‘lanciatore di palle’) e che forse ha voluto ideare una vera burla che ancor oggi fa parlare di se.
Inquietante in via Sint Antoniesluis 24, un ingresso che riporta indietro nel tempo. E’ in realtà dell’ingresso del Lazarushuis, un lebbrosario costruito nel XV secolo e che si trovava fuori dalle porte della Amsterdam di allora. Nel 1609 la costruzione fu implementata da dei bassorilievi di un uomo e di una donna che tengono in mano una raganella, ossia uno strumento che i lebbrosi erano tenuti ad utilizzare per manifestare la loro presenza in modo da non alimentare il contagio entrando in contatto con i cittadini sani. Le due sculture, dopo essersi rovinate con il passare dei secoli, furono ricostruite nel 1975 da uno scultore che è stato attento a mantenere il più fedelmente possibile, i materiali originali.
Sono quelle chicche che non sapendole non si presta molta attenzione ma se andrete alla Nieuwe Kerk, cercate uno degli oggetti di valore poco conosciuti. E’ un pulpito intagliato completamente a mano nel Seicento ed alto più di dieci metri. Il suo creatore, ci impiegò oltre 19 anni per completarlo e la particolarità risiede nella sedia del pulpito che con i suoi sorprendenti dettagli, sembra raccontare una vera e propria storia. Fate caso agli angeli, che sembrano scivolare giù dai cornicioni delle scale che conducono al pulpito. Sono come due bambini monelli che si divertono a fare cose proibite nel luogo sacro.
Cosi come la Schreiestoren, la torre più vecchia della città , cela alcune interessanti curiosità. Fin dal 1480, i navigatori usavano salutare le proprie mogli da questa torre prima di partire per i loro lunghi viaggi. La torre ha una lapide del 1569 che mostra una donna disperata, una barca salpare e dei mostri marini. Un’altra lapide, fu lasciata sulla torre a memoria di Henry Hudson, il quale salpò da qui nel 1609 prima di finire a New Amsterdam – l'odierna città di New York. Nello stesso viaggio scoprì il fiume a quale diede il proprio nome: lo Hudson River
Per ultimo vi parliamo del Pianola Museum, in realtà un luogo poco conosciuto, ma che contiene più di 25.000 rotoli di musica per pianola. Alcuni dei più grandi compositori del passato come Mahler, Debussy, Ravel, Strauss ed i più grandi concertisti per piano, incidevano i loro lavori su questi rotoli perforati. Sentendo suonare le pianole, che ancora oggi funzionano automaticamente, penserai che qualche fantasma sia entrato nella stanza ed abbia cominciato a far musica.
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