Weekend enogastronomico a Barcellona

Una cucina quella spagnola che affonda le sue radici miscelando pietanze di mare e di terra

Tapas

Gli appassionati di cucina non possono non venire in Spagna, terra di delizie culinarie, per assaporare tipici piatti locali. E anche nella bella Catalogna è possibile organizzare un week end gastronomico a Barcellona che tenga conto, oltre che delle bellezza della città, della sua animata movida, dei tanti locali che fanno tendenza, anche di una cucina che affonda le sue radici miscelando pietanze di mare e di terra e che vengono preparate secondo i criteri di una gastronomia che si rinnova costantemente pur mantenendo certe tradizioni inalterate. Lo si può sentire sin dalle prime ore della mattina: gli odori provenienti da ristoranti in atto di preparare i loro piatti del giorno o anche dalle finestre di case popolari che inviano silenziosi messaggi profumati che fungono da richiamo e che ci fanno salire l’acquolina in bocca.

Per iniziare il nostro tour alla ricerca della prelibata cucina catalana dobbiamo rivolgere la nostra attenzione verso i locali più caratteristici della città, ossia i Bar a tapas, che sono dei posti dove si consumano dei veloci spuntini alla barra (ossia, al banco) che vengono serviti accompagnati o da una pinta di cerveza oppure da un bicchiere di vino, specialmente da una ‘cava’ che è lo spumante che nasce nel vicino distretto del  Penedès. Un giro di sicuro interesse lo meritano le taperie che si trovano nel barrio della Ribera dove segnaliamo la  Xampaniet (Carrer Montcada, 22) e due taverne basche (Euskal Etxea) che  sono dirimpetto.  Se si cercano di locali più informali magari per fare bella figura, suggeriamo di recarsi in zona dell’Eixample  dove se ne possono trovare  alcune molto note come Txapela (passeig de Gracia, 8), il Tapa Tapa (sempre sulla stessa strada ma più avanti al civico 44) ed infine, il Paco Meralgo (Carrer Muntaner ang.Corsega)  dove è possibile assaggiare dei favolosi carpacci di pesce.

Vi avvertiamo caldamente di evitare i noiosi, insignificanti e tetri menù turistici che troverete nelle zone più frequentate proprio dai turisti, come ad esempio La Rambla, perché non potrete mai sperimentare una tra le migliori cucine del mondo. Non per nulla la gastronomia iberica è all’avanguardia tra le cucine internazionali tanto di aver fatto meritare proprio a Barcellona il titolo di prima città  gourmande non francese, guadagnato con l’ottima scelta della qualità dei prodotti utilizzati nella sua cucina mediterranea coniugata con il giusto mix perfettamente equilibrato tra i fondamenti di una tradizione antica e la capacità di innovarsi, inventando e ricreando sempre qualcosa di nuovo per stupire il palato. Molto lo si deve anche alla favorevole congiunzione di un melange che vede ingredienti di mare, campagna e montagna, nonché innesti sorprendenti di cucine di altre regioni spagnole e francesi, averla rese possibile.

Assolutamente d'obbligo fare colazione alla Granja Viader che può vantarsi di aver inventato il Cacaolat

Granja Viader, Barcellona

Molte sono le specialità tipiche della gastronomia catalana che partono dalle quattro salse principali sulle quali ruotano tutte i piatti proposti e che sono il sofrito, realizzato con olio, aglio, cipolla e pomodoro; la samfaina che si ottiene con pomodori, melanzane e peperoncino piccante; la picada, fatta con mandorle tostate, zafferano, cannella, pinoli e battuto di prezzemolo) ed infine l’allioli, composto denso di olio e battuto di aglio. Gli antipasti sono quasi tutti a base di verdure ed ortaggi freschi: prodotti questi  che si coltivano specialmente  nelle zone limitrofe a Barcellona. Da non perdere (quando periodo ovviamente) le fave alla catalana ed il lesso con i fagioli bianchi. E’ tipico il fatto che non molto raramente le insalate vedono l’arricchimento con carne o pesce. E’ il caso dell’ Amanida Catalana, che insieme all’insalata mista unisce anche carne affumicata, pesce o crostacei; oppure  dell’Esqueixada che prevede insieme al baccalà anche cipolla e peperoni;  e dell’Empedrat, che è una insalata di baccalà e fagioli cannellini. Indubbiamente i piatti sostanziosi sono quelli composti con carne o pesce o anche crostacei, senza dimenticarsi di quelli di selvaggina qui molto amata. Ingrediente che non raramente i cuochi amano combinare e miscelare tra loro e che sono frequentemente accompagnati dal riso che funge da elemento di contorno da mangiare al posto del pane.

Una menzione speciale la meritano i salumi tra cui il jamon (prosciutto crudo) è senza dubbio quello più celebrato. Assaporare il ‘pata negra’ è una delizia che chi si reca in Spagna, non può esimersi dal non farlo.

Posto di rilievo va anche dato ai dolci di cui la celebre crema catalana risulta essere la punta di diamante di una pasticceria conosciuta a livello mondiale ma non vanno dimenticate le piccole delizie che solitamente si assaporano a fine pasto come la coca de sant Juan, o anche i mel u matò, sfoglie golose a base di miele e latte.

Un itinerario gastronomico parte dalla mattina, quindi è d’obbligo prendere la  colazione alla Granja Viader, un’istituzione per i cittadini di Barcellona sin dalla sua nascita, nel 1870 e che può vantarsi di aver inventato il Cacaolat. Altri locali caratteristici dove poter iniziare la vostra giornata sono senza dubbio il bar Muy Buenas o la Granja de Gavá. Dopo aver gironzolato a piedi per il centro di Barcellona durante tutta la mattinata, le opzioni per il pranzo sono ovviamente infinite. Se non si vuol spendere troppo si può provare la cucina di Casa Leopoldo oppure passare direttamente alla rinomata cucina creativa di queste zone, per esempio al Silenius, un bistrot con pochi posti a sedere e piatti creativi.  Soprattutto noi italiani non possiamo certo esimerci da un aperitivo che apra lo stomaco alla cena, che si può prendere sia al Carribean Club che al Boadas. E infine meglio concludere la giornata a un ristorante come Casa Isidro, famosissima per la sua cucina tradizionale, ma con tocchi di classe davvero superbi.

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